Ci auguriamo decisamente che sia una bufala, e non escludiamo del tutto che lo sia, ma non possiamo non parlare del cane transgenico che si illumina sotto la luce ultravioletta. E’ l’ultima trovata di un gruppo di scienziati coreani che, con l’idea di studiare i meccanismi del morbo di Alzheimer, ha creato in laboratorio un beagle fluorescente.
Il risultato, che dal punto di vista scientifico potrebbe essere un passo avanti, ma da quello animalista e soprattutto etico sembra una follia, è stato conseguito presso il laboratorio dell’Università di Seul. Tegon, questo il nome del cagnolino, è stato creato in maniera molto simile a Snuppy, il primo cane clonato della storia nel 2005, e cioè con gli stessi nuclei di cellule somatiche, ma con una differenza: se gli si inietta un antibiotico a base di doxiciclina, diventa fluorescente.
L’idea è venuta ai ricercatori coreani in quanto cani e uomini hanno 268 geni in comune, e per questo, studiando questi animali, si potrebbero ottenere delle risposte per malattie come il Parkinson, tumori, narcolessia e cecità, che altrimenti dovrebbero provenire da esperimenti sugli esseri umani.
Tegon è il simbolo dell’aberrazione mentale umana che propone inutili modelli sperimentali a spese di animali che non assomigliano più nemmeno a se stessi ma diventano mostruose marionette di un triste teatro
ha tuonato Michela Kuan, biologa responsabile vivisezione della LAV, la quale si ribella all’idea di studiare un cane perché simile all’uomo, in quanto gli umani hanno 46 cromosomi ed i cani 78, dunque la “distanza genetica” è talmente eccessiva da far diventare inutili tali esperimenti.
Per la Lav è inaccettabile vedere autorizzati esperimenti inutili e immorali che utilizzano animali come semplici involucri smontabili e si allontanano irrimediabilmente dal lodevole fine della ricerca per la salute umana
ha concluso la biologa, e noi, da amanti degli animali, non possiamo che concordare con lei.
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