Qualche mese fa parlammo della progettazione delle auto volanti come una cosa che sarebbe potuta avvenire in futuro. Un inventore inglese, il giovanissimo Giles Cardozo, ha deciso di bruciare le tappe e sperimentare immediatamente la sua personale auto volante con un look tutto diverso da quello che ci aspettavamo.
Niente tecnologie futurifiche, super motori spaziali o carburanti ancora fantascientifici. Tutto molto più semplice. Basta applicare un megaparacadute alla propria auto (alimentata a biocarburante e opportunamente modificata) e il gioco è fatto. Il primo esperimento è stato partire dalle coste britanniche, attraversare volando la Manica, e una volta arrivati in Europa scendere verso Sud, fino alla Spagna e attraversare, nuovamente in cielo, lo stretto di Gibilterra, per arrivare in Africa.
Garantisce Cardozo che la velocità massima raggiunta dalla sua auto in volo è di circa 270 km/h, mentre se la si vuol guidare con le ruote per terra si possono raggiungere i 190 km/h. Niente male per un auto alimentata con il biocarburante e che può essere guidata da chiunque sia dotato di una normalissima patente di guida. Ovviamente è ancora migliorabile. L’auto infatti non si solleva da terra che di pochi metri ed è ancora condizionabile dal tempo metereologico. Se tira troppo vento infatti si rischia di perdere il controllo, anche se da questo punto di vista molte migliorie sono già state apportate, come la possibilità di guidare, in casi di emergenza, grazie al motore stesso dell’auto come quelle comuni.
Prima dell’esperimento si diceva che il suo costo doveva essere contenuto, tra le 35 e le 40 mila sterline, ma adesso è ancora presto per commercializzarla, dato che bisognerebbe capire anche l’effettiva utilità. Avendo bisogno di molto spazio, probabilmente essa verrà usata solo in casi di emergenza, oppure da quegli scienziati che devono raggiungere i punti più impervi del pianeta ma che, con le auto moderne, non ne hanno la possibilità.
