Frantumati, carbonizzati, o nella maggior parte dei casi, tagliati. Così appaiono ettari ed ettari di terreno nella foresta amazzonica (o forse sarebbe meglio chiamarla ex foresta amazzonica) brasiliana. I nuovi territori dedicati al pascolo vedono decine di animali d’allevamento prendere il posto degli alberi. Quegli animali che alzano la testa e vedono in lontananza gli ultimi superstiti dei tronchi di legno di una vegetazione una volta fitta, che molto presto non ci sarà più.
Queste terribili scene sono sempre più presenti in molte zone del Brasile, in cui si sta facendo spazio ai ranch bovini in espansione a causa dell’incremento della domanda di carne sul mercato brasiliano, uccidendo letteralmente uno dei polmoni della Terra per meri fini economici.
Secondo Robert Walker, professore di geografia presso la Michigan State University ed esperto in materia di utilizzazione del territorio brasiliano, sono circa l’80-90% i nulla osta concessi dallo Stato per la deforestazione dell’Amazzonia che hanno come fine ultimo pascoli o allevamenti. Secondo lui infatti negli ultimi trent’anni si sono disboscate mediamente oltre 10 mila km quadrati di foresta all’anno, e il dato più preoccupante è che il disboscamento è in una fase di accelerazione.
Nonostante tutti gli sforzi compiuti dalle associazioni ambientaliste, volontari, e anche qualche Governo, gli appelli rimangono inascoltati, e secondo i dati forniti dalle osservazioni satelittari in alcune zone il tasso di disboscamento aumenta del 50% all’anno, che hanno corrisposto ad un aumento del 600% del numero di bovini negli ultimi 60 anni. Ancora più grave è il metodo di deforestazione. Molti degli incendi accaduti negli ultimi anni sono di natura dolosa in quanto, non essendoci leggi che lo vietano, dopo un incendio la parte bruciata viene concessa ai grandi allevatori per formarci un pascolo, in maniera tale quasi da incentivare i roghi.
Eugenio Arima, assistente professore di studi ambientali all’Hobart & William Smith College, ha parlato di un “ground zero per l’estinzione globale” se la deforestazione dovesse andare avanti con questo ritmo. La foresta amazzonica ospita migliaia di specie animali e vegetali, alcune delle quali non esistono altrove. Inoltre la combustione degli alberi rilasciano nell’aria biossido di carbonio, il quale contribuisce in maniera notevole al cambiamento climatico. Ragion per cui il Brasile è al quinto posto tra le nazioni più inquinanti al mondo.
lella 12 Marzo 2010 il 9:40 pm
siete forti, continuate cosi.w l’amazzonia
Paola Pagliaro 24 Marzo 2010 il 1:08 pm
grazie 🙂