E’ stata inaugurata oggi a Catania la più grande azienda produttrice di pannelli solari d’Italia, e tra le più grandi in Europa. L’obiettivo dei tre colossi che le hanno dato vita, Sharp, Enel Green Power e STMicroelectronics, è di far diventare Catania il punto di riferimento del mercato europeo e Mediterraneo (nel mirino infatti ci sono anche i mercati del Nord Africa e del Medioriente), tanto da far battezzare l’area la Solar Valley del Mediterraneo.
La partnership si è formata allo scopo di creare in una vasta area il fulcro economico del settore che potrà dominare tutta Europa in futuro. La giapponese Sharp porterà in dote la sua tecnologia, tra le più avanzate al mondo, dei pannelli a film sottile con un’efficienza del 10%; Enel si occuperà della gestione del mercato e dell’impianto, mentre la STM offrirà il suo personale altamente specializzato per la fase realizzativa.
In quest’ottica di sviluppo sicuramente esaltante (si parla di far passare la capacità produttiva dell’area catanese da 160 Mw all’anno a 480 Mw, cioè triplicarla) si aggiunge l’impegno delle istituzioni e dei grandi colossi del settore a potenziare la famosa smart grid che, prevista nel 2017, dovrebbe favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili che verrebbero in questo modo gestite in modo molto più efficiente delle griglie energetiche attuali, sfruttabili solo con le vecchie tecnologie inquinanti.
Il miglioramento tecnologico dei pannelli e la riduzione nei costi di produzione avvicinano sempre più il momento in cui il prezzo dell’energia da fotovoltaico sarà pari a quello dell’energia da fonti convenzionali.
Per questo è arrivato il momento di fare grandi investimenti, ha spiegato Francesco Starace, amministratore delegato di Enel Green Power. Ma l’impegno non si ferma qui perché, a parte la produzione dei pannelli che potranno essere installati sui tetti, le tre aziende hanno deciso di avviare un importante progetto, e cioè una grande centrale fotovoltaica in grado di produrre da sola un gigawatt di elettricità all’anno, da installare sempre in Italia. Ancora non si conosce l’ubicazione precisa, c’è ancora da valutare il territorio, ma si sa già che sarà sul Mediterraneo, dunque la Sicilia rimane sempre la principale candidata, e che la struttura dovrebbe essere terminata entro il 2016.
[Fonte: Corriere della Sera]
Aidan 1 Marzo 2017 il 3:04 am
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