L’industria solare potrebbe presto fare un balzo in avanti grazie ad una tecnologia in grado di abbassare i costi dei pannelli ed aumentarne le prestazioni, seppur non di molto, almeno in modo significativo. L’invenzione, studiata presso le Università di Sheffield e di Cambridge, si basa sull’idea di utilizzare grandi volumi di pellicole stampate su scala nanometrica su celle solari polimeriche (cellule 1000 volte più sottili della larghezza di un capello umano), le quali dovrebbero comportare un incremento dal 7 al 10% dell’efficienza energetica dei pannelli che le montano.
I ricercatori hanno usato la sorgente di neutroni ISIS e la Diamond Light Source STFC del Rutherford Appleton Laboratory nell’Oxfordshire per studiare la cristallinità del materiale ed esaminare il suo profilo di composizione. Secondo Physorg.com:
Lo studio ha dimostrato che quando miscele complesse di molecole in soluzione sono sparse su una superficie, come la verniciatura di un tavolo, le diverse molecole vengono separate in una parte superiore e inferiore in modo da massimizzare l’efficienza della cellula solare.
Robert Dalgliesh, uno degli scienziati ISIS coinvolti nel lavoro, ha dichiarato:
Con i fasci di neutroni dell’ISIS e i raggi-X del STFC, siamo stati in grado di sondare la struttura interna e le proprietà dei materiali delle celle solari in modo non distruttivo. Attraverso lo studio degli strati di materiali che convertono la luce solare in elettricità, stiamo imparando come fasi di lavorazione diverse cambiano l’efficienza complessiva e influenzano le prestazioni globali e le celle solari polimeriche.
Questo studio, pubblicato sulla rivista Advanced Energy Materials, utilizza una miscela di materiali fotovoltaici detti PCDTBT: PCBM, studiati dai premi Nobel per la chimica del 1996 professori Richard Smalley e Harry Kroto. La ricerca è stata finanziata con una borsa di studio dell’Engineering and Physical Sciences Research Council che ha già annunciato una nuova assegnazione per effettuare ulteriori studi sul tema.
[Fonte: Treehugger]