Sacchetti di plastica: divieto di circolazione in tutto il mondo
di 27 Marzo 200822
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Dario 10 Aprile 2008 il 12:03 pm
Scrivo da Napoli, la “Capitale dei Rifiuti”.
Io, nel mio piccolo, ho iniziato ad andare al supermercato portando con me delle belle buste di carta oppure riutilizzo le buste di plastica che conservo a casa.
Penso che dobbiamo agire “dal basso” senza aspettare che le direttive scendano “dall’alto”.
Un saluto a tutti quelli che hanno a cuore la salute del pianeta.
Marco Mancini 10 Aprile 2008 il 1:48 pm
hai ragione da vendere, se tutti agissimo nel nostro piccolo ci sarebbe meno schifo in giro…
Dorothyartet 23 Febbraio 2017 il 12:48 pm
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Barbara 22 Marzo 2010 il 12:17 pm
A 2010 inoltrato non se ne parla più. E l’eco-educazione della gente deve essere ancora sensibilizzata con iniziative come queste: http://ecogreentips.org/2010/03/21/greentips-consigli-verdi-porta-la-sporta/
pippo 26 Gennaio 2011 il 4:10 pm
Scusate la mia ignoranza ma che vantaggi ottengo (in termini ambientali e d’uso) nell’nel sostituire una borsa realizzata in polietilene distribuita al supermercato, con una borsa in plastica + pesante con manici (magari importata dalla Cina) che pago circa 3 euro ?
Paola Pagliaro 26 Gennaio 2011 il 6:23 pm
non in plastica, ma in tela, cotone ecc… che 3 borse in tela resistente durano anche un anno e sono riutilizzabili… io a dire il vero ho comprato il trolley e c’era scritto made in Italy… è comodissimo…
pippo 27 Gennaio 2011 il 1:56 pm
Perchè dovrei utilizzare delle borse (magari in tela, cotone … magari chissa dove e come fatte !!!) “riutilizzabili” al posto degli shopper da supermercato?
Quelle in plastica non sono riutilizzabili?
Forse sono prodotte anche con materia prima riciclata ….
Perchè non meditiamo un po’ ?
Paola Pagliaro 27 Gennaio 2011 il 5:53 pm
quelle in plastica sono fuorilegge ormai… e questo è già un motivo più che sufficiente, inoltre non sono riutilizzabili, si rompono a differenza di quelle in tela e cotone (che ripeto puoi comprare anche made in Italy, c’è il marchio di provenienza in tutto ciò che compriamo fortunatamente!). Gli shopper legali al supermercato attualmente sono quelli in bioplastica, molto fragili… poi ognuno può decidere in autonomia ma la legge caro Pippo almeno su questo punto è chiara: le buste di plastica tradizionali sono state messe al bando perché troppo inquinanti…
annalisa 27 Gennaio 2011 il 1:57 pm
Al di là degli aspetti che coinvolgono drammaticamente la vita professionale degli operatori del settore, stupisce l’improvvisazione culturale e sociale (si dirà, sicuramente, che il provvedimento era stato preannunciato con largo anticipo) di chi prende decisioni rivoluzionarie (ma soltanto nel senso che rivoluzionano la vita) per un intero comparto industriale senza aver prima messo in atto tutti i salvagente che sono necessari in queste occasioni.
Sia detto senza voler entrare nel merito della discussione shopper sì, shopper no.
So che magari sarà impopolare perché ci potrebbero essere motivazioni ambientali tali da rendere questa mail del tutto vana, ma la situazione è grave e nessuno ne parla. Nessuno in modo obiettivo, tutti accecati da pensieri bio-eco-ambientalisti.
Lo shopper in plastica è stato messo al bando tramite un misero comunicato stampa nel quale non è spiegato nulla: non la tipologia, non informazioni ai produttori e grossisti.
Produciamo sacchetti e shopper e rischiamo posti di lavoro e sacrifici di una vita per una legge contraria alle Normative Europee, tanto che l’European Plastics Converters trade group ha già avviato un ricorso contro il bando, così come il C.A.R.P.I .
La legge sarebbe inapplicabile perché l’Italia ha violato le norme procedurali europee per le regole tecniche.
Noi produttori siamo in ginocchio, i Ministeri non rispondono, nessuno ci dà informazioni o le dà ai consumatori, i quali sono stati solo “imbeccati” dai media che hanno diffuso notizie false.
Come faremo?
Non esistono solo gli operai Fiat e non esiste solo la Fiat.
5000 posti di lavoro a rischio, sacrifici di persone e famiglie intere, fallimenti a catena e… NULLA.
Questa legge di “ambientalista” non ha nulla. Non è il sacchetto il problema, ma l’inciviltà degli italiani.
Altri considerazioni riguardano i biopolimeri, al momento introvabili, non sufficienti e costosissimi.
Le GDO (grande distribuzione organizzata) non sanno dove rifornirsi e sono costretti a vendere le bustine di stoffa o di plastica dura che provengono dalla Cina e che, in uno studio del NY Times, risultano tossiche.
Perché nessuno dice che in Francia hanno rinunciato alla legge per motivi occupazionali? E che l’Unione Europea ha già rigettato una legge francese in materia di bando nel 2007?
E che in America Obama ha stanziato 50 milioni di dollari per la ricerca sullo shopper composto da plastica riciclata?
Le chiedo di diffondere la notizia, mi sto battendo personalmente affinché si sappia la verità, ovvero che non esiste nulla al momento, né leggi né decreti, che impediscano la produzione e l’utilizzo di shopper di qualsiasi tipo.
Lo faccio per mio padre, per i ragazzi che lavorano con noi, per me… perché dopo essermi laureata 4 anni fa ho deciso di aiutare mio padre nel suo lavoro, visto che questo stato mi offriva solo precariato.
Rischiamo il “fallimento di Stato”, ovvero un fallimento dovuto non a incapacità imprenditoriali, ma ad una legge assurda di uno stato che diventa sempre più una barzelletta, a prescindere da chi sia al potere».
Paola Pagliaro 27 Gennaio 2011 il 6:04 pm
Cara Annalisa, pubblichiamo volentieri la tua mail e condividiamo le tue preoccupazioni sul futuro del comparto. Ripeto spesso che a queste “leggi” dovrebbero seguire incentivi per la riconversione industriale altrimenti il rischio è di colpire la produzione di interi settori. Il decreto ha generato molta confusione e all’entrata in vigore dalle catene ai cittadini ci si è ritrovati impreparati, certamente le lacune sono imputabili alla poca chiarezza della normativa… seguiremo gli ulteriori sviluppi…
Giorgia 13 Aprile 2011 il 7:12 pm
@ annalisa:
Cara Annalisa,
sono assolutamente e completamente d’accordo con te e contro tutti i falsi ambientalisti!!! Tutti ipocriti! Tutti preoccupati di pulirsi la coscienza…Naturalmente non si può colpevolizzare il popolo per una decisione come questa vero? No!!! Lo Stato è fatto da individui, individui maleducati! Saremo presto invasi dai sacchetti così detti “bio” (beata ignoranza di chi ci crede!!! Andate a dare un’occhiata a chi sta dietro la Novamont, che ha praticamente il monopolio sul Mater-bi). In fondo se questi nuovi sacchetti sono biodegradabili anche se li buttiamo in mare, che problema c’è??? E pensare che i buoni e vecchi sacchetti erano completamente riciclabili e riutilizzabili…Mi fanno ridere le persone che vanno al supermercato con la borsa di cotone (di importazione CINESE chiaramente!!!!!) e se la portano sotto braccio come bravi soldatini!!! Ma perchè non facevano lo stesso con i vecchi sacchetti di plastica? Ridicoli!!! Sono davvero tutti ridicoli!!!!
Dorothyartet 30 Gennaio 2017 il 4:33 am
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