Giornata mondiale dell’ambiente, ricorre oggi, 5 giugno, il World Environment Day, evento di sensibilizzazione planetaria alle tematiche ambientali promosso dall’ONU ed ospitato quest’anno, il 2011 dedicato alle foreste, dall’India.
La Coldiretti coglie l’occasione, in questa ricorrenza, per fare il punto sulla situazione del patrimonio boschivo italiano.
Buone notizie giungono dai dati sulla superficie totale, che hanno fatto registrare, negli ultimi venti anni, un incremento pari al 20%. Poco male, dunque. Per la precisione, riporta l’associazione, oggi la nostra Penisola può contare su ben 10,7 milioni di ettari di verde, pari ad un terzo della superficie nazionale, in pratica un terzo.
In Italia, secondo l’analisi condotta dalla Coldiretti, si contano circa 12 miliardi di alberi che corrispondono, in media, ad uno ogni 12 abitanti.
Foreste, boschi e oasi incontaminate che ristabiliscono gli habitat di numerose specie a rischio, come sottolinea la stessa associazione, ma come più volte certificato anche dal WWF che della tutela della biodiversità ha fatto la sua mission da anni:
Un aumento che è stato accompagnato dalla moltiplicazione della presenza di animali a rischio di estinzione a partire dal lupo ma anche altri animali selvatici come cervi e cinghiali.
Ma le foreste in espansione, se abbandonate a se stesse, non risolvono il problema, tutt’altro rischiano di aggravarlo, ecco perché occorre, come con tutti i patrimoni, provvedere alla gestione dello stesso:
D’altra parte si assiste anche a preoccupanti fenomeni di abbandono da parte dell’uomo e molte foreste restano senza la presenza di un imprenditore agricolo che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza, anche nei confronti degli incendi. Complessivamente infatti il 63,5 per cento della superficie forestale risulta di proprietà privata, il 32,4 per cento è di proprietà pubblica, mentre quasi il 4 per cento della superficie non è stata classificata per tale carattere.
La soluzione, per la Coldiretti, è che le pubbliche amministrazioni stipulino convenzioni con gli agricoltori, come previsto dalla legge di orientamento
per lo svolgimento di attività funzionali “alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale” anche attraverso l’utilizzo di mezzi meccanici agricoli”. Per questo serve un accordo con le pubbliche amministrazioni che fissi le regole per l’incentivazione e lo sviluppo dell’attività di presidio del territorio e dell’ambiente, specialmente nelle aree a rischio per incendi, frane ed alluvioni.
[Fonte: Iris Press]