Stop temporaneo alle demolizioni in Campania: Berlusconi gioca una carta a dir poco sporca, come se la città non lo fosse già abbastanza per via dell’emergenza fattasi regola dei rifiuti, in occasione della sua visita a Napoli prevista per oggi. Ancor prima che il suo pié mortale calpestasse il territorio campano, si è lanciato in proclami, a rullo di tamburi:
Nel mio incontro con i cittadini farò vedere che ho pronto il provvedimento che sospenderà gli abbattimenti delle case fino alla fine dell’anno.
Un annuncio che ha provocato pochi applausi e non pochi mal di pancia, anche tra gli alleati leghisti che frenano su quello che da più parti, opposizione e ambientalisti in primis, viene considerato uno schiaffo, l’ennesimo, alla legalità.
Legalità e rispetto del territorio martoriato dall’abusivismo edilizio che furono già oggetto di pugnalate alle spalle dall’attuale Governo nel 2010, con il decreto legge numero 62 che prevedeva la “Temporanea sospensione di talune demolizioni disposte dall’autorità giudiziaria in Campania”. Fortunatamente la stessa maggioranza non lo convertì in legge. Sempre nel 2010 e nel 2011, furono presentati emendamenti al Milleproroghe da parlamentari campani con il medesimo oggetto, tutti bollati come inammissibili dalle commissioni parlamentari.
Stavolta, ad avanzare la proposta di sospensione alle demolizioni, è però il premier in persona, adducendo addirittura la presenza di prove che attestano un provvedimento già pronto per fermare le ruspe.
Inutile dirvi che la risposta del WWF e del FAI a questo delirio elettorale è stata dura e non si è fatta attendere. Se è infatti vero che la sospensione muove dal principio di verificare, nel caso di edifici adibiti a prima casa, il sussistere della situazione di fatto, è altresì innegabile che la stessa situazione di fatto è stata già accertata con sentenze penali passate in giudicato che hanno ordinato l’abbattimento delle costruzioni abusive.
Il reale intento di chi compie queste proposte, criticano aspramente le associazioni, come più volte denunciato da FAI e WWF, è da un lato quello di violare il principio di legalità derogando a sentenze penali definitive di condanna all’abbattimento di edifici abusivi e, dall’altro, riaprire in modo subdolo i termini per la presentazione delle domande di condono edilizio.
Gaetano Benedetto, responsabile delle politiche ambientali del WWF Italia, vede la proposta del premier come la rinuncia dello Stato a tutelare il paesaggio e a rispettare l’ambiente:
Anche questa, come la volta scorsa prima delle regionali, è una promessa elettorale. La Regione stava portando avanti una serie di procedure e controlli che con questo annuncio vengono di colpo cancellate.
Ricerche correlate:
Commenti (2)