La bandiera nera di Legambiente, che effettua un costante monitoraggio sulle polveri sottili nei capoluoghi di provincia italiani, quest’anno è toccata alla città di Torino. Ma hanno poco di che congratularsi con sè stessi anche il 65% dei centri cittadini presi in analisi dal consueto rapporto annuale sulle PM10 stilato dall’associazione ambientalista più attiva nel campo della lotta all’inquinamento urbano.
Il superamento dei livelli di PM10 sembra essere diventato una triste consuetudine nei nostri capoluoghi, che spesso nel corso nel 2008 hanno superato il limite previsto dalle legge, i 50 microgrammi/m3, in periodi di tempo prolungatisi oltre i 35 giorni considerati “ancora nella norma“. Le conseguenze dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini sono gravissime: aumento dell’asma nei bambini, incremento delle malattie respiratorie, tumori, impotenza. Come spiega Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, in un comunicato stampa rilasciato dall’associazione:
Questi numeri dimostrano come il problema della qualità dell’aria nelle nostre città sia ancora tutto da risolvere, in particolare per alcuni inquinanti, come il PM10, che costituiscono una grave minaccia anche per la salute dei cittadini. Per questo chiediamo che vengano intraprese azioni concrete e strutturali per la soluzione del problema, a partire dalla mobilità urbana, visto che oggi in gran parte delle nostre città il trasporto stradale contribuisce al 70% delle emissioni di PM10, rappresentando la fonte principale di inquinamento atmosferico.
In cima alla classifica, come già anticipato, la città di Torino, con ben 18 superamenti dei limiti consentiti nel 2008:
A guidare la classifica stilata da Legambiente mettendo a confronto i livelli di PM10 di 78 capoluoghi di Provincia c’è Torino con 118 superamenti. Seguita da Venezia dove il limite è stato oltrepassato per 102 giorni. Ma anche altre grandi città non riescono a tenere i livelli delle polveri sottili sotto i valori consentiti: Milano (94 superamenti), Firenze (86), Roma (67), Salerno (63), Bologna (57) e Bari (44). Chiudono la classifica Siena e Isernia rispettivamente con 4 e 6 superamenti, gli unici due capoluoghi a rimanere sotto la soglia dei 10 giorni di superamento.
Ermange 15 Dicembre 2008 il 11:28 am
Le soluzioni sono 2: abbandonare l’auto a favore di mezzi meno inquinanti (mezzi pubblici o biciclette) o perlomeno acquistare un’auto elettrica o ibrida!! Altrimenti non usciremo mai da questa situazione….credo che anche le giornate di blocco purtroppo facciano poco.
Paola Pagliaro 15 Dicembre 2008 il 12:32 pm
Il mercato delle auto non vuole svecchiarsi, è da lì che deve arrivare una forte spinta all’espansione del settore delle auto elettriche, ma ci sono troppi interessi sotto, tutti legati all’oro nero…