Mentre il mondo rimane con il fiato sospeso in attesa di sapere se la centrale nucleare di Fukushima reggerà o ci sarà un disastro simile a quello di Chernobyl, c’è una buona notizia che riguarda il settore energetico. Nonostante quanto affermato dai suoi detrattori, che l’energia eolica non sopravviverebbe ad un terremoto o allo tsunami, l’industria eolica giapponese è ancora perfettamente funzionante e sta contribuendo a tenere le luci accese durante la crisi.
In pratica se si è evitato il black-out totale nel Paese lo si deve soprattutto a questa fonte rinnovabile. Un’inviata dell’Huffington Post ha intervistato Yoshinori Ueda, portavoce del Comitato Internazionale della Japan Wind Power Association & Japan Wind Energy Association, il quale ha spiegato che non si sono verificati danni in quasi nessun impianto eolico. Perfino il semi-offshore di Kamisu, situato a circa 300 chilometri dall’epicentro del sisma, è sopravvissuto.
Ueda ha confermato che la maggior parte delle turbine eoliche giapponesi sono pienamente operative, e anzi, secondo gli ultimi dati pare che ora le aziende elettriche abbiano chiesto ai proprietari dei parchi eolici di intensificare le operazioni, per quanto possibile, al fine di compensare le carenze nella parte Orientale del Paese.
Eurus Energy Japan dice che 174.9 MW di elettricità sono forniti grazie ad otto parchi eolici (64% della capacità totale degli 11 parchi eolici nella parte Orientale del Giappone). Soltanto tre parchi eolici (Kamaishi 42.9MW, Takinekoshirai 46MW e Satomi 10.02MW) sono fermi a causa del guasto alla rete causato dal terremoto e dallo tsunami. L’aspetto ironico è che le centrali eoliche messe k.o. dallo tsunami non destano nessun allarme per la salute della popolazione. Chissà che adesso che finalmente il mondo si è accorto della pericolosità del nucleare e dell’affidabilità delle fonti rinnovabili, non si comincino a fare investimenti intelligenti in forme energetiche alternative e, incredibilmente, più sicure.
[Fonte: The Huffington Post]
Wanderer 19 Marzo 2011 il 7:42 pm
Non ho letto mai tante cretinate tutte insieme.
175 MW di potenza da fonte eolica vanno confrontati ad una potenza installata di 100.000 MW prodotti con altre fonti (carbone, petrolio, gas, idroelettrico ecc).
Quindi lo 0,00…01% di eolico avrebbe “evitato il black-out totale nel Paese”!
Vogliamo scherzare o cosa?
Paola Pagliaro 19 Marzo 2011 il 10:39 pm
ha contribuito a salvare il Paese dal black-out
Roberto 21 Marzo 2011 il 12:23 pm
A onor del vero bisognerebbe però ricordare che quando qualcuno ha proposto l’installazione nella mia Sardegna di pale eoliche simili a quelle della foto (a Cagliari e Oristano) gli stessi ecologisti che oggi si aggrappano all’energia eolica per scongiurare il nucleare hanno risposto con un irremovibile no grazie.
Paola Pagliaro 21 Marzo 2011 il 12:37 pm
eheh non si può dire di no a tutto, da qualche parte quest’energia dobbiamo pur prenderla… bisogna schierarsi necessariamente, personalmente preferisco le pale eoliche alle chiazze di petrolio nel mare… anche se ovviamente occorre comunque evitare speculazioni oltre che integrarle nel paesaggio senza fare disastri…
Roberto 21 Marzo 2011 il 12:52 pm
Credo non sia troppo chiedere solo un po di coerenza.
Paola Pagliaro 21 Marzo 2011 il 1:05 pm
assolutamente condivisibile
Wanderer 21 Marzo 2011 il 9:13 pm
Si vede che l’amico ecologista sardo era coerente, sono altri che non lo sono.
Kenys 22 Marzo 2011 il 10:41 am
se questa notizia è vera, allora, complimenti a Giappone! io ci credo poco perchè prima la crisi finanziaria, poi il terremoto, poi lo tsunami…l’energia eolica (e non solo) ha perso molto.
Maura 1 Marzo 2017 il 12:56 am
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