Le biciclette elettriche hanno fatto storcere il naso ad un bel po’ di persone. Ha destato qualche titubanza l’idea che un mezzo così ecologico come la bicicletta, che si sposta solo grazie allo sforzo umano, potesse diventare quasi come un motorino perché alimentata dall’energia, magari ricaricata da fonti non rinnovabili. Per questo il business delle biciclette elettriche “sporche” è durato molto poco, e sono state partorite tantissime idee per renderle più pulite.
In questo contesto si inserisce Solarbike, azienda specializzata in kit di conversione per le biciclette elettriche, la quale ha collaborato con la University of Western Australia per trovare un modo per far alimentare le bici elettriche dal sole. Dopo alcuni tentativi ed errori, che in modo trasparente sono stati tutti documenti, la bicicletta fotovoltaica è stata finalmente ultimata, ed ora è pronta anche per entrare in commercio.
Ovviamente il primo Paese dove verrà venduta sarà l’Australia, a partire da 1.150 dollari australiani (poco più di 800 euro), e sarà composta da un kit che comprende un pannello fotovoltaico, un regolatore, una batteria al piombo del ciclo profondo AGM e un inverter a onda sinusoidale modificata. Il pannello solare ha bisogno dell’esposizione di appena cinque ore alla luce (o anche attaccato alla rete domestica) per poter alimentare i vari componenti e permettere così il trasporto con energia rinnovabile.
Per i pendolari urbani questa è una soluzione molto più pratica del montaggio dei pannelli solari direttamente sulla bicicletta stessa, operazione non facile per tutti. Ci sono anche meno possibilità di furto o danneggiamento rispetto ad un pannello staccabile, visto che questo è incorporato nella bici. Nel caso in cui invece siete così tanto affezionati alla vostra attuale bicicletta da non volervene separare, Solarbike fornisce anche un kit per adattare un mezzo classico in uno ad energia solare al costo di circa 650 euro. Non vediamo l’ora che anche questo gioiellino arrivi in Italia, nel frattempo, se siete interessati, potete visitare il sito della compagnia.
[Fonte: Treehugger]
Katharina 1 Marzo 2017 il 2:12 am
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