La designer svedese Maria Westerberg ha vinto quest’anno il Green Furniture Award 2011 con la sua sedia fatta con le t-shirt. Secondo la giuria,
la sedia intreccia una storia significativa utilizzando tessuti usurati. Questo aggiornamento del classico “tappeto di stracci” diventa un modo unico di imbottitura. Le T-shirt ricevute dagli amici, insieme ad altri capi come le tende della nonna, il jeans preferito ma ora usurato, ecc, si fondono visivamente in una sinfonia colorata della propria storia personale.
E’ questa la motivazione con cui la creativa svedese ha vinto il premio dedicato a quanti, in tutto il mondo, hanno tentato di inventare qualcosa di utile dagli oggetti considerati ormai inutili: i rifiuti. Sono molto interessanti questi concorsi perché stimolano la fantasia di migliaia di persone che ogni anno inventano un modo nuovo per creare qualcosa che evita che migliaia di tonnellate di rifiuti finiscano in discarica. Qualche esempio? Continuate a leggere dopo il salto.
1 ° Premio: Sedia da T-shirt di Maria Westerberg
L’idea dietro questa sedia è di utilizzare pezzi di tessuto per rivestire il telaio. È possibile personalizzare la sedia con i propri tessuti e colori preferiti, ma anche pezzi di vecchi vestiti o di altri oggetti. Green Furniture Sweden produrrà a livello industriale questa sedia innovativa, traducendola anche in divano ed altri pezzi d’arredamento che eviteranno lo spreco di chilometri di tessuto inutilizzato.
Secondo posto: la lampada Svea di Michael Karlsson
Realizzata al 50% da bottiglie in PET riciclate e legno, la lampada è stata premiata per “la sua graziosa giocosità”. La giuria non ha apprezzato che le fibre di poliestere stampato contenessero solo il 50% di materiale riciclato, dato che probabilmente il materiale recuperato poteva essere anche di più.
Terzo posto: TLOC di La Mamba
Si tratta di un’elegante scrivania per uffici o per uso domestico che si chiude in un modo intelligente fino quasi a sparire quando non serve. E’ realizzata in legno locale, utilizzando colla biodegradabile e vernici a base d’acqua. Una volta che l’acquirente si vorrà sbarazzare di lei, potrà smontarla in tanti piccoli pezzi e riutilizzarla, risparmiando nella fase di smaltimento. Inoltre abbatte le emissioni perché, a differenza di una normale scrivania, potrà essere trasportata facilmente in una macchina piccola dato che si smonta in tantissime parti.
Quarto posto: Il lampadario “Rendez-vous” di Peter Mäkelä
Lampadario fatto con legno curvato riciclato, ha come unica pecca l’utilizzo di molta colla non biodegradabile aggiunta durante il processo di fabbricazione. Il premio però è meritato visto che, dal punto di vista estetico, fa davvero una bella figura.
Quinto posto: Gancio per le chiavi di Colm Keller
Il prodotto, che non si può davvero definire mobile (motivo per cui non ha vinto) nasce dagli scarti dell’industria del legno, ed è sicuramente di grande utilità, oltre che un altro modo per evitare la produzione di rifiuti.
Speriamo di vedere questi prodotti in vendita un giorno anche dalle nostre parti.
[Fonte: Treehugger]
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