Intravedere un barlume di aria pulita nella cappa di smog che avvolge l’Italia, in particolare le città più popolose ed inquinate come Milano e Torino, non si traduce esclusivamente nello scongiurare multe salate per la violazione delle norme comunitarie sulle polveri sottili. In gioco c’è la salute pubblica, in primis quella dei soggetti più a rischio: anziani, persone affette da malattie respiratorie, asmatici, pazienti che soffrono di allergie, malati cronici, bambini.
Il problema delle ripercussioni dell’inquinamento da PM10 sull’organismo dei bambini è spesso sottovalutato. Eppure la Società Italiana di Pediatria parla di danni non certo trascurabili, a breve, a medio e a lungo termine.
I bambini che soffrono di asma e allergie vedranno esacerbarsi i sintomi, aumentare il rischio di irritazioni ed infiammazione, con un conseguente aumento dei ricoveri. Non va meglio per i danni a lungo termine. E’ il presidente della Società Italiana di Pediatria, Alberto Ugazio, a spiegarci cosa accade ai polmoni dei bambini a causa di PM10 e PM2,5:
I loro polmoni sono in via di formazione e se il loro sviluppo viene alterato è più probabile andare incontro da adulti a una broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Ugazio rivolge un accorato appello alle istituzioni affinché si attuino al più presto tutte le misure possibili per tutelare l’incolumità dei più piccoli, più fragili e dunque maggiormente esposti agli effetti deleteri degli agenti inquinanti. Ma l’invito a denunciare e combattere per un’aria pù pulita, ovvero il diritto a respirare in maniera salubre, è rivolto anche alle famiglie, ai cittadini, che devono attivarsi e pretendere un’atmosfera migliore per far crescere i figli.
Stando ad uno studio effettuato tempo fa dall’istituto di Epidemiologia di Monaco e pubblicato sull’American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, i bambini che vivono vicino alle arterie stradali hanno il 50% di probabilità in più di ammalarsi di eczema, bronchite asmatica, dermatite atopica e di altri disturbi delle vie respiratorie.
Ugazio avverte però che il problema è molto più diffuso di quanto non si pensi:
A Roma si registrano superamenti persino nella centralina di Villa Ada, in un’area completamente verde.
Commenti (3)