Il Milleproroghe ha ricevuto il via libera dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato. Un emendamento al decreto, proposto ieri dal Pdl, primo firmatario il senatore Carlo Sarro, blocca le ruspe in Campania fino al 31 dicembre 2011, sospendendo la demolizione delle costruzioni abusive e riaprendo i termini del condono edilizio.
La misura si riferisce agli immobili destinati a prima abitazione per i quali era stata disposta la demolizione su sentenza penale e mira, nelle intenzioni del Governo, a risolvere l’annoso problema dell’emergenza abitativa nella Regione e a permettere ai cittadini campani di usufruire del condono statale del 2003 che non entrò in vigore per via di un emendamento della giunta Bassolino, reputato in seguito illegittimo dalla Corte Costituzionale con le sentenze 199 del 2004 e e 49 del 2006.
A che prezzo si risolve il problema delle case? Piuttosto che progettare un’edilizia sociale sostenibile si mettono a rischio 60mila abitazioni e molti più abitanti, queste infatti le prime stime sugli edifici che non verrebbero più demoliti.
Abbattere case è spiacevole per tutti, afferma Legambiente, ma è necessario per tutelare i cittadini in primis, oltre che il territorio, dagli effetti dell’abusivismo e dello scempio ambientale provocato da colate di cemento abusivo.
Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, spiega che chi chiede oggi il blocco delle demolizioni non dovrà piangere domani lacrime di coccodrillo:
In Campania in questo decennio abusivismo è significato la realizzazione di circa 60mila le case abusive, una media di 6000 all’anno, 500 al mese, 16 al giorno. La frana di Sarno, le alluvioni di Ischia hanno drammaticamente riproposto la necessità di uno sviluppo edilizio equilibrato e rispettoso delle regole, tutto il contrario di quello che farebbe la riapertura dei termini del condono edilizio ed il blocco delle ruspe.
Per Buonomo la norma è vergognosa, indecente ed irresponsabile, aprendo come fa nuovi varchi al cemento selvaggio:
un nuovo tana libera tutti da fermare con decisione prima che raccolga interessi illegali e metta a rischio la sicurezza dei cittadini.
Oltre che ovviamente l’ennesimo schiaffo agli onesti, a chi costruisce rispettando le regole, le norme di sicurezza ed il paesaggio.
La Campania è a rischio abusivismo anche per il Piano Casa approvato dalla stessa Regione a fine dicembre 2010: l’incremento di cubature permette di fatto una sanatoria agli abusi. Inoltre
sono abrogate tutte le procedure di pianificazione territoriale in attesa del regolamento previsto non prima di sei mesi, tempo necessario e sufficiente per una vera deregulation in campo edilizio e nel saccheggio del territorio.
franco 13 Febbraio 2011 il 4:22 pm
incommentabile se non si vuole usare del turpiloquio…
Anonimo 13 Febbraio 2011 il 11:18 pm
La colpa di tanta edilizia abusiva in Campania e non solo
è duvuta alla moncanza di regole chiare e strumenti urbanistici.
In un territorio dove tutto è vietato spesso senza un motivo logico e le concessioni edilzie sono usate per fare politica non deve assolutamente meravigliare l’abusivismo. Forse un condono e soprattutto un recupero edilizio dei fabbricati abusivi dove possibile è un atto giusto.
Carolus 17 Febbraio 2011 il 7:07 pm
Occorreva il coraggio civile di demolire, senza alcuna remora, le case abusive.
Non intervenendo si spingono altre persone a costruire, poi capita una frana, tutti piangono, noi paghiamo, e lo sfascio continua.
Paola Pagliaro 18 Febbraio 2011 il 7:01 pm
concordo Carolus, coraggio civile è l’espressione più azzeccata!
rita 1 Marzo 2011 il 2:04 pm
Mi vergogno dei senatori e dei deputati di questo paese che hanno proposto il decreto.
l’abuso edilizio è un reato e va punito.
il territorio Italiano è unico e va salvaguardato.