Le rose rosse sono il simbolo di San Valentino, ma non è detto che facciano bene all’ambiente. Anzi, nella maggior parte dei casi producono più danni che benefici. Ma cosa può fare un singolo fiorellino al mondo? Non solo le rose, ma in generale gran parte delle tonnellate di fiori che si vendono in Italia in occasione del 14 febbraio non hanno origine nostrana.
Molte infatti provengono dalla Cina o comunque dall’Oriente, altri fiori non sono di stagione, e dunque vanno ad ingrossare la quantità di emissioni dovute agli agenti chimici utilizzati per farli crescere contro natura. Per non parlare dei pesticidi, in larga parte vietati in Italia ed in Europa, ma non nei Paesi da cui questi fiori provengono. E così si corre il rischio che quando la vostra amata annuserà la rosa che le avrete comprato, immetterà nei suoi polmoni anche delle sostanze tossiche.
A questo punto diventa obbligatorio osservare le alternative. Se proprio non potete fare a meno di acquistare rose o fiori in generale, potreste optare per quelle con il marchio Fairtrade, che provengono dal commercio equo e solidale e finanziano progetti benefici. Inoltre siete sicuri che non sono stati utilizzati agenti chimici illeciti per coltivarle. Se poi la preoccupazione riguarda il carico di CO2 che si portano dietro, meglio rivolgersi ad un coltivatore locale, o ai fiorai che si riforniscono nella zona, in modo da ottenere dei fiori a chilometro zero.
Oppure si può tentare con la fantasia. Perché la rosa dev’essere per forza un fiore vero? Con qualche euro in più si può regalare una rosa fatta di cristallo, un gioiello a forma di rosa (pendente per collana, orecchini, braccialetti, ecc.), si possono comprare direttamente i petali di rosa o perché no, anche le rose finte fatte di carta o plastica riciclata. Inquinano di meno e durano più a lungo di quelle vere, più eco di così.
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