Fonti energetiche pulite ne esistono tante, alcune più efficienti, altre meno, ma fa sempre piacere quando queste risolvono anche un altro problema, quello dei rifiuti. Lo sanno bene le industrie alimentari che, dopo aver lavorato i prodotti della terra, si ritrovano con quintali di prodotti di scarto da smaltire. Un’azienda di Maccastorna, provincia di Lodi, potrebbe aver risolto il problema degli scarti della lavorazione dei pomodori: li utilizzerà per produrre energia.
L’azienda si chiama Solana S.p.A., e lavora circa duecentomila tonnellate di pomodori all’anno. Non solo, perché insieme a questi prodotti ci sono da smaltire anche i liquami provenienti dagli allevamenti e gli scarti della lavorazione del mais. E allora ecco l’idea, venuta all’amministratore delegato Antonio Biancardi: anziché smaltirli pagando altre aziende che li buttano in discarica, farà installare un impianto a combustione in cui sversare tutti questi scarti per produrre energia.
L’impianto sembra essere talmente efficiente da poter garantire il fabbisogno per il riscaldamento degli edifici in cui vivono i soli 67 abitanti del Comune, abbattendo così i costi della bolletta energetica. L’idea è comunque ancora in fase progettuale e per poterla vedere realizzata bisognerà attendere il 2012. Nel frattempo verrà esposta presso il salone Bioenergy Italy di Cremona in programma dal 18 al 20 marzo prossimi, in cui verrà messo a confronto con i tanti impianti simili per dimostrare, ancora una volta, che un mondo senza combustibili fossili è possibile.
A quest’appuntamento parteciperanno altre aziende del settore che porteranno alla ribalta le ultime novità nel campo delle energie alternative che avranno come fonti gli scarti della lavorazione del vino, degli allevamenti di suini e bovini, dell’industria olearia e altri scarti di origine vegetale, perché va bene il principio di prendere energia dalla terra, ma sempre con un occhio al problema tra sviluppo energetico e produzione alimentare che non devono mai entrare in conflitto.
[Foto: Solana S.p.A.]
kwartz 1 Febbraio 2011 il 8:29 pm
Ma come è possibile? Certo non è energia ecologica questa: quei pomodori vanno pur coltivati, non è meglio ridimensionare la produzione? Inquietante…
Paola Pagliaro 1 Febbraio 2011 il 10:42 pm
Kwartz, sono gli scarti vegetali, quei pomodori verrebbero prodotti comunque, è bioenergia 😉
kwartz 2 Febbraio 2011 il 3:57 pm
Paola, il punto è che sarebbe meglio preoccuparsi di non produrli, mica è una legge della fisica che debbano restare scarti eh… normalmente con quelli brutti ci si fanno già le passate (come per la frutta i sughi), se ne restano di ulteriori è la pianificazione ad essere inefficiente, tutto qua.
Senò è come dire w gli inceneritori perchè producono energia…
Paola Pagliaro 2 Febbraio 2011 il 6:20 pm
ci accusano spesso di essere sognatori quando prospettiamo un mondo 100% rinnovabile… in verità siamo abbastanza realisti e sappiamo che l’energia oggi bisogna pur prenderla da qualche parte e se attualmente la prendiamo in gran parte dai fossili ben venga qualsiasi altra alternativa meno lurida per quanto anche discutibile. Poi, è ovvio che sarebbe meglio tutto solare tutto geotermico tutto eolico… ci arriveremo un giorno… per forza di cose…