I saldi arrivano in più periodi dell’anno un po’ per tutti i generi di consumo, dall’abbigliamento agli accessori, dall’elettronica alle vacanze. Per non parlare delle miriadi di iniziative come notti bianche o giornate di accesso libero che prevedono ingressi gratuiti alle mostre, nei musei, nei complessi archeologici più rinomati.
Perchè dunque non applicare degli sconti anche alle riserve naturali e ai parchi che non siano solo casi isolati di una domenica all’anno? Ci ha pensato il Cts (Centro turistico studentesco) in collaborazione con Federparchi.
Proprio per incentivare le visite nei grandi parchi italiani e sviluppare una cultura dell’ecologia sarà disponibile infatti, a partire dal 2009, una speciale carta che darà diritto ad ingressi scontati e a particolari agevolazioni economiche per coloro che usufruiscono dei servizi messi a disposizione da parchi e riserve del nostro Paese.
La tessera sconti ecologica si chiama Parchicard e verrà diffusa già da gennaio 2009. Il possessore avrà diritto a usufruire di prezzi scontati nei ristoranti, nei bar e negli esercizi commerciali aderenti, presenti all’interno dei parchi.
La diffusione interesserà ben ventidue parchi nazionali, diciotto regioni e trentanove province italiane.
L’idea di una carta sconti per gli ecologisti su livello nazionale è nata dalla varie esperienze tutte già attuate e sperimentate con successo a livello locale, come la Majella card, la Cinque Terre card, la ParcoCard dell’Adamello Brenta. Stare a contatto con la natura, comprare prodotti ecosolidali, usufruire dei mezzi di trasporto e delle navette ecologiche all’interno dei parchi, avere sconti sui treni, ingressi gratuiti o a prezzo ridotto in molti osservatori naturali, sconti in ristoranti, ostelli, questi i molti vantaggi della Parchicard. Si prevede che all’inizio del nuovo anno ne entreranno in circolo circa 10.000 unità.
Lo scopo principale dell’iniziativa non è soltanto aumentare i consumi verdi e le visite nelle riserve, ma aiutare i gestori di attività di artigianato e di rivendite all’interno delle aree protette a continuare nella produzione di beni a ridotto impatto ambientale, incentivandone la vendita.
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