Nicchia ecologica
Il concetto di nicchia, per l’ambiguità semantica del termine spesso confuso col termine habitat, e per le disparate e vaghe definizioni che ne sono state fornite, è tanto diffuso quanto mal compreso al di fuori del campo dell’ecologia scientifica.
Il concetto appare per la prima volta nel 1859 in Darwin in proposito alla competizione rilevata tra specie simili nello stesso ambiente. Nel 1849 Stere [1894] nota che in nessun caso due specie strutturalmente adattate alle stesse condizioni ambientali possono occupare la medesima area. Nel 1917, si focalizza l’attenzione scientifica sul concetto ed il naturalista californiano Joseph Grinnel conia il termine nicchia ecologica a rappresentare l’unità distributiva di base di una specie e la sua distribuzione potenziale in assenza di barriere fisiche, disturbi climatici ecc. Nel 1926 Elton aggiunse che la nicchia doveva essere sempre intesa come la posizione occupata dalla specie nell’ambiente in considerazione delle sue relazioni trofiche con le altre specie presenti.
Nel 1934, con la verifica delle equazioni di competizione di Lotka e Volterra il concetto di nicchia andò sempre più ad associarsi con quello di interazione competitiva. Da allora, si affermò il dogma “una specie-una nicchia”, rimanevano fuori da questo i casi in cui le specie avevano più di un ruolo nell’ambiente come quelli realtivi e che cambiano regime nutritivo con l’età (insetti olometaboli). Solo nel 1957 Macfayden e Hutchinson avviano il tentativo moderno di quantificare e definire rigorosamente la nicchia, facendone una qualità dell’ambiente piuttosto che di una specie.
Per introdurre il concetto è efficace una metafora usata dal Prof. Loreto Rossi e basata su un paragone con la quotidianeità per la quale l’indirizzo di una persona rappresenta bene il suo habitat mentre l’insieme di: occupazione, interessi, abitudini, comprese quelle alimentari, ed il ruolo della persona nella vita della comunità ne rappresenta la nicchia ecologica. La definizione che meglio identifica la nicchia ecologica di una unità organismica è quella proposta da Emlen:
La nicchia ecologica è l’insieme delle condizioni sotto cui una specie perpetua se stessa.
La definizione di Emlen riprende ed esplicita quella già data da Macfadyen ed Hutchinson per i quali la nicchia è figurabile come
Una porzione di spazio multidimensionale o ipervolume all’interno della quale l’ambiente permette ad un individuo o specie di sopravvivere e riprodursi.
In particolare la si può immaginare come una sfera avente per raggi gli assi cartesiani rappresentativi delle caratteristiche fisiche, chimiche, biologiche e comportamentali ovvero le dimensioni della nicchia, essenziali per la vita e la riproduzione della specie. Segnando su essi i limiti dei valori assunti dai fattori condizionanti la vita della specie si ottiene un teorico volume od ipervolume assimilabile ad una corona sferica che rappresenta il campo di esistenza delle condizioni utili alla vita della specie. Questa astrazione consente di elaborare modelli matematici capaci di definire le ragioni del rispetto al successo riproduttivo ed al fenomeno di utilizzazione e ripartizione delle risorse. Utili a valutazioni previsionali, sia di tipo ecologico che evoluzionistico ovvero, ad esempio, di stimare quali sono gli effetti quantitativi della perturbazione di un habitat su una specie. Anche la classica teoria della nicchia ecologica di Grinnell ed Hutchinson la descrive come
Il campo di esistenza ed il relativo range ponderale entro il quale i principali caratteri e le funzioni che possono essere riconosciuti in una specie insistono.
Da una prima accezione di ruolo della specie, e quindi relativa, si è passati ad una accezione di nicchia come qualità dell’ambiente e quindi oggettiva, mentre di recente il concetto quantitativo di nicchia è stato integrato con il concetto di habitat e coniugato con la semiosi individuale nel paradigma dell’eco-field ovvero lo spazio ecologico dove i tratti fun-zionali, gli assi della nicchia ecologica, intercettano le risorse ricercate proprio per soddisfare quelle funzioni “formalizzate” da questi tratti funzionali (Farina 2000, Farina & Belgrano 2004). Si è tornati quindi ad un punto di vista specie specifico e relativo.
[Fonte: La nicchia ecologica Prof Loreto Rossi]
Per approfondire:
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