Cosa ci fa un paesino abruzzese di appena 2.700 anime sulle prime pagine del New York Times? Niente scandali né macabri episodi di cronaca nera. Ci è finito per le sue turbine eoliche, pulite come il vento che gli hanno fatto guadagnare una fama internazionale e che fruttano ai suoi cittadini il privilegio di non pagare per servizi come la nettezza urbana e di non dover sostenere tasse locali. Scrive Elisabeth Rosenthal:
L’antica cittadina ha il vento a favore perché con le energie rinnovabili produce più elettricità di quella che consuma e con il surplus fa soldi.
Quattro le turbine eoliche installate che generano, pensate un po’, il 30% in più dell’elettricità necessaria a soddisfare i consumi della cittadinanza. Lo scorso anno il surplus ha fruttato al Comune 170mila euro, che hanno permesso, tra le altre cose, di adeguare la scuola a criteri antisismici. Ma Tocco Casauria è solo una delle 800 comunità, citate nell’ultimo rapporto di Legambiente, a produrre più energia di quanta non ne consumi.
[Fonte: Ilsole24ore; NYT]
[Foto: Dave Yoder NYT]
gian_paolo 11 Ottobre 2010 il 11:43 am
Conosco Tocco e la gola dei tre monti. Per l’Italia è una zona molto ventilata. Non come il Nord Europa http://www.sustainableenergyworld.eu/wp-content/uploads/2009/03/wind_map_of_western_europe.gif. Ma l’articolo si è dimenticato di dire che l’economicità di questo impianto è dovuta solo ai pesanti contributi statali (contribuente) che sussidia la differenza di prezzo fra il KWh eolico e quella nazionale.