In Umbria la Regione sta mettendo a punto un importante “Bando per la Filiera Energetica” assieme ad una altrettanto importante normativa che, per il settore delle agroenergie, punti a fare finalmente chiarezza rispetto ad una normativa nazionale ed europea che, invece, presenta delle difformità di interpretazione per quel che riguarda quelli che a volte vengono definiti rifiuti, altre volte sottoprodotti o altre volte ancora reflui zootecnici.
Questo è quanto, in sintesi, ha dichiarato Catiuscia Marini, il presidente della Regione Umbria, che in data odierna, venerdì 17 settembre 2010, presso la Facoltà di Agraria, nell’Aula Magna, è intervenuta chiudendo un seminario dal titolo ““Incentivazione e politiche regionali sulle agroenergie” promosso dalla CIA, la Confederazione Italiana Agricoltori dell’Umbria, sul tema inerente il biogas nel settore agricolo.
La Regione Umbria, in accordo con quanto messo in risalto proprio dal Presidente Marini, scommette sulle fonti rinnovabili ma anche sulla ricerca e sull’innovazione andando a favorire gli investimenti sulle tecnologie che fanno crescere la green economy. E non a caso ci troviamo in una fase di sviluppo del mercato che, per quel che riguarda proprio il biogas e l’utilizzo dell’energia pulita prodotta da e con le fonti rinnovabili, è caratterizzata da un forte potenziale di crescita.
Secondo il Presidente della Regione Umbria in agricoltura l’attività tradizionale, ovverosia quella delle colture, con quella delle rinnovabili, deve coesistere e deve potersi integrare, ad esempio, con la promozione di colture che abbiamo oltre alla qualità elevata anche un elevato valore energetico. Per tutto ciò la Regione Umbria ci metterà del suo con un quadro normativo non solo certo, ma anche caratterizzato da un sistema di incentivazioni, ma comunque anche l’impresa agricola dovrà fare la propria parte operando bene al fine di poter diffondere una nuova cultura dell’economia verde tutelando l’ambiente e la salute dei cittadini, ma anche vincendo dei pregiudizi che tuttora sussistono.