Il fotografo nella Natura, Giancarlo Mancori, ha esposto 150 suoi scatti meravigliosi, nel policlinico di Tor Vergata, a Roma, in occasione della mostra “Il sogno della natura. Dal curare al prendersi cura. La persona e l’ambiente: un dialogo per la salute“.
Fotografie di passerotti, di boccioli, di farfalle, ma anche di cime innevate, di lupi, orsi, fringuelli…e paesaggi incontaminati per curare i pazienti, i familiari e gli operatori del policlinico romano.
L’iniziativa, inaugurata il 17 giugno e aperta fino al mese di settembre, è nata in collaborazione con la Università di Tor Vergata che dal gennaio 2001, anno della sua inaugurazione, cerca di rendere più umano l’ambiente ospedaliero, seguendo il motto
Costruiamo insieme l’Ospedale Umano, Aperto e Sicuro
Come afferma Enrico Bollero, Direttore Generale della Fondazione PTV Policlinico Tor Vergata
Ho sempre sostenunto, anche come medico, il valore dell’attenzione verso la persona, la sua dignità e la cura, volendo realizzare un ospedale, luogo ottimale di benessere fisico, mentale e sociale per ogni abitante
Da questi princìpi ha preso vita la mostra fotografica di Giancarlo Mancori
Autore di questi scatti evocativi, abili nel diventare uno strumento per proiettare pensieri ed emozioni, fuori dalla realtà di malattia, nei luoghi, nei profumi nelle immagini della memoria
Il sogno della natura prevede un percorso espositivo, illustrato da pannelli esplicativi, disposti nel piano terra dell’ospedale romano e poi negli ingressi ai singoli reparti di degenza, per dare a tutti la possibilità di fruire delle fotografie. Per questo i pannelli seguiranno una rotazione ciclica durante l’intero periodo della mostra.
Il racconto fotografico è diviso in quattro gruppi tematici: colori, dettagli, atteggiamenti e relazioni. Le immagini di paesaggi e animali, scelte a seconda degli aspetti emotivi che possono suscitare in chi le osserva, sono accompagnate dall’haiku, per stimolare alla riflessione, e alle libere osservazioni.
L’haiku, come spiega Claudio Comandini, è la forma di poesia più breve ed essenziale esistente, nata nell’antico Giappone per richiamare alla mente
qualcosa di intimo, piccolo, naturale, apparentemente insignificante. Al nome del grande Basho, indiscusso maestro di questa forma poetica, è legata la sapiente abilità di infondere in pochi versi la magia concentrata nell’istantanea di un attimo senza tempo e senza soggetto
Come nelle fotografie di Giancarlo Mancori, le poesie
sullo sfondo di una natura, di un mondo appena accennato, pochi termini suggeriscono, dipingono velatamente la stagione e gli stati d’animo descrivendo un cambiamento che continuamente avviene nel corso del tempo
Fonte: [Ptvonline]
Foto: [Petpassion]
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