Tutti sappiamo che nelle nostre case ci sono degli sprechi di energia (a volte inevitabili), ma la quantità e l’identificazione di tali sprechi non è facile da individuare. Per ovviare a questa mancanza ci viene incontro un sito internet britannico che calcola per gli utenti inglesi (ma con gli opportuni cambiamenti può essere adattato anche all’Italia) quanto e come stanno sprecando energia.
Il primo consumo inutile che si può tagliare riguarda quello per il riscaldamento dell’acqua. Circa il 5% delle emissioni domestiche di Co2 proviene da questa fonte, e se non possiamo fare a meno di utilizzare l’acqua calda, possiamo però ridurre il ricorso eccessivo allo scaldabagno. Come? Dopo il salto vedremo come fare.
I consigli che l’Energy Saving Trust (EST) dà sono tanti, e vanno dal fissare la temperatura dello scaldabagno a non più di 60° C., all’usare la lavatrice solo a pieno carico e alla temperatura più bassa possibile; dal far bollire l’acqua inserendone più della quantità che vi serve, al controllare che i tubi e i rubinetti non perdano perché un rubinetto che gocciola potrebbe riempire mezza vasca in una settimana.
La funzionalità più interessante del sito è il calcolo di Co2 emessa ad ogni uso. Infatti è presente un calcolatore in cui inserire i dati dell’utilizzo di acqua che riguardano la tipologia d’uso (rubinetto, doccia, lavatrice, ecc.), la durata e la temperatura, il quale elabora tutte queste variabili e ti dice immediatamente quante emissioni hai prodotto e quante sterline risparmieresti diminuendo lo spreco.
Ad esempio, si dirà che se hai ridotto di un minuto il tempo che passi sotto la doccia allora si può risparmiare un importo “x”
spiega uno degli ideatori del progetto, Andrew Tucker, water strategy manager dell’EST. Infine il sito dà anche consigli su come risparmiare energia in generale, e non soltanto riguardo al consumo idrico (abbassare di un grado la temperatura del termostato, isolare bene le finestre, non lasciare acceso lo standby della tv, ecc.), ma anche su come produrre energia in casa e sugli elettrodomestici a risparmio energetico. Insomma, non ci sono più scuse per non ridurre la propria impronta di carbonio.