L’Italia è la patria della biodiversità, ma forse tra qualche anno dovremo dire “era” la patria della biodiversità. Il nostro ambiente così mite e la nostra posizione geografica era ottimale per il proliferare di migliaia di specie animali e vegetali, ma piano piano stiamo diventando sempre più “nemici” di questi esseri, tanto da minacciarli di estinzione.
Secondo la lista rossa stilata dal WWF, in Italia ci sono 23 specie di animali che rischiano di sparire per sempre, mentre il Prolago sardo (un mammifero che assomiglia ad un grosso coniglio) e la Radula visiniaca (una specie di pianta che esisteva solo in Italia) si possono dichiarare definitivamente estinte.
Un danno da 50 miliardi di euro, denuncia l’associazione ambientalista, che entro il 2050 potrebbe diventare pari al 7% del Pil mondiale se non si fa qualcosa. Il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ha spiegato che farà di tutto per evitare altre catastrofi, annunciando che l’anno 2010 sarà
l’anno chiave per affrontare la sfida della difesa della diversità biologica.
Un periodo sicuramente cruciale visto che è riconosciuto a livello internazionale cone l’anno dedicato alla Biodiversità e su cui, da oggi , sarà incentrata la Conferenza nazionale organizzata dal ministero dell’Ambiente all’Università La Sapienza di Roma.
Della famosa lista rossa del Wwf fanno parte:
- l’orso bruno di cui si contano meno di 90 esemplari;
- la lontra (220-260);
- l’aquila del bonelli (15 coppie);
- il piccolo avvoltoio capo vaccaio (10 coppie)
- il lanario, un tipo di falco presente in Italia con poche centinaia di coppie;
- la pernice bianca (5-9 mila coppie);
- la gallina prataiola (una specie simile alle gru) con 1.500-2.000 esemplari;
- le anatre mediterranee (60-70)
- il pelobate fosco (un anfibio simile alla rana) di cui se ne contano meno di 10 individui;
- la testuggine comune;
- alcuni pesci di acque interne (48 specie a rischio);
- le tartarughe marine;
- il delfino comune;
- il tonno rosso;
- la foca monaca (circa 400 esemplari);
- i chirotteri (pipistrelli);
- il camoscio appenninico (700-800 esemplari);
- lo stambecco alpino (30.000 supersititi);
- il lupo (500-800);
- il capriolo italico (meno di 10.000);
- l’airone bianco maggiore (40 coppie nidificanti);
- il falco pellegrino (circa 1.300 coppie);
- il cervo sardo (circa 7.000).
Fonte: [Ansa]
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