Sepolti nella torbiere della Nuova Zelanda sono più di 30.000 le registrazioni contenenti i dati sul clima antico che cominciano sin dall’ultima glaciazione. Questi dati, conservati negli anelli degli alberi Kauri, sono minacciati dalla richiesta per il legname pregiato.
Ora un gruppo di ricercatori della Oxford University è corsa a raccogliere tali dati vitali prima che sia troppo tardi. Chris Turney, il ricercatore capo del progetto, ha commentato:
Siamo di fronte ad una corsa contro il tempo per raccogliere le informazioni bloccate all’interno di questi alberi conservati.
Ma ha aggiunto,
Anche se sarà interessante per scoprire di più sulla Terra di 30.000 anni fa, le implicazioni più importanti di questo sforzo sono per la comprensione [da parte dei] climatologi delle sfide del cambiamento climatico futuro.
I dati, ha osservato il team, sono conservati negli anelli degli alberi. Misurando gli anelli, i ricercatori possono estrarre le informazioni sulla temperatura, precipitazioni, e persino i livelli di carbonio atmosferico. Lo studio dovrebbe aiutare i climatologi a formare una registrazione sul clima più completa, consentendo loro di costruire modelli più accurati per capire i cambiamenti attuali e futuri.
Christopher Ramsey, un archeologo all’università di Oxford ha commentato:
Le misurazioni del radiocarbonio dovrebbe darci nuovi dati importanti che ci aiuteranno a comprendere le interazioni tra l’atmosfera e gli oceani in questo periodo, quando ci fu un rapido e dinamico cambiamento. Altrettanto emozionante è la prospettiva che ci darà più precise datazioni di siti archeologici di questo periodo illuminante, l’unica finestra che abbiamo su come gli esseri umani hanno risposto a questi importanti cambiamenti nell’ambiente.
Gli alberi Kauri, che possono crescere fino a 3 metri di larghezza e vivere per oltre 2.000 anni, si trovano solo nel Nord della Nuova Zelanda. Quando gli alberi muoiono, sono spesso conservati nelle regioni torbiere, dalle quali sono poi raccolti per il loro legno pregiato.
Data la domanda attuale di tale legno però, si prevede che questa riserva di dati climatici importanti venga esaurita entro 10 anni. E dire che è sopravvissuta a diversi millenni.
Fonte: [Treehugger]
maria frassetti 15 Aprile 2010 il 3:51 pm
il trattamento delle scorie e degli scarti degli alberi vivi potrebbe essere una soluzione contro l’abbattimento degli alberi più antichi del pianeta