Al “colpo di mano” della legge sulla caccia, come lo ha definito lo stesso ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, finalmente ci sono delle reazioni. La prima, sorprendentemente, arriva addirittura da alcune associazioni del cacciatori, le quali non sono convinte che questa legge vada bene, perché non è allungando i tempi della caccia a tutto l’anno che si fa del bene a questo sport. Si rendono conto anche loro che lasciare libere le doppiette anche nei periodi di nidificazione è un pericolo, perché mette a rischio la sopravvivenza di certe specie, e del loro stesso giocattolo che rischia di rompersi nel giro di pochi anni.
E così, dopo diverse dichiarazioni di opposizione anche tra i banchi della maggioranza, arriva (seppur con un certo ritardo) la replica del Ministro Prestigiacomo, la quale ha intenzione di abolire questa legge ancor prima che entri in vigore. Eliminare il limite consentito per la stagione venatoria, che fino a pochi giorni fa era 1 settembre-31 gennaio, è una “deregulation” non accettabile, a cui però il Governo può ancora porre rimedio.
Un comunicato proveniente direttamente dal Ministero spiega che:
L’emendamento del ministero dell’Ambiente punta a ripristinare l’intesa che era stata raggiunta e che è poi stata disattesa dalla votazione del Senato. In particolare il ministero dell’Ambiente punta ad eliminare la possibilità delle Regioni di definire deroghe al calendario venatorio, specie dei volatili, senza sottostare alla validazione vincolante da parte dell’Istituto per la Ricerca e Protezione Ambientale (Ispra).
A dare supporto alla Prestigiacomo ci pensa anche la Ministra Brambilla, che si dovrebbe occupare di turismo, ma che è in prima linea quando si tratta di diritti degli animali. L’on. Brambilla ha intenzione di presentare un emendamento per ripristinare i limiti di legge sopra descritti, bloccando così definitivamente la deregulation. Va detto che secondo l’Unione Europea anche quei limiti erano troppo larghi, ed è stato chiesto più volte all’Italia di restringerli ulteriormente. Peccato che al Senato abbiano recepito la direttiva in maniera opposta, allargando ancor di più i cordoni.
La Brambilla spiega questa scelta con queste parole:
Non è buona politica incidere su leggi di sistema con emendamenti estemporanei, senza una preventiva ed approfondita discussione nel Governo e nella maggioranza. L’emendamento è già stato inviato al ministero dell’Ambiente e se alla collega Prestigiacomo andrà bene, lo proporremo anche agli altri ministeri competenti affinché venga presentato come emendamento governativo.
Ora la domanda è: se anche all’interno della maggioranza erano in molti ad opporsi a questa nuova terribile legge, chi l’ha votata?
Fonte: [Ansa]
Bruno 4 Febbraio 2010 il 4:02 pm
Signor Presidente Berlusconi La cosa peggiore e quando all’interno del popolo della libertà ci sono dei ministri che remano contro il volere della maggioranza, e quella dei propri Elettori. Come Gasparre La Brambilla La Prestigiacomo
Vogliono eliminare una tradizione primordiale che E la Caccia.
Seguendo le Orme dei “diversi “Sinistrosi.
Noi cacciatori Italiani vogliamo essere alla pari di tutti gli stati Europei niente di più.
Contiamo nel suo intervento anche se sappiamo che ci sono cose più importanti da Risolvere….
Anonimo 6 Febbraio 2010 il 6:31 pm
ma poveretto
Giulia 6 Febbraio 2010 il 8:20 pm
Sono contro la caccia!
Detto questo, non è affatto vero che l’emendamento dell’on. Santini metterebbe i cacciatori italiani alla pari di quelli europei, perché la norma introdotta andrebbe contro le leggi comunitarie!!!! Quindi, saremmo tutti sanzionati, anche la maggioranza degli Italiani che è contro la caccia.
Purtroppo, per la caccia non c’è destra o sinistra che tenga: purtroppo nessuno, tranne qualche verde ogni tanto, chiede di abolire un’attività crudele e inutile. Non c’è più ragione per mantenere, nel XXI secolo, una simile attività.
Anonimo 15 Aprile 2011 il 10:08 pm
ma poveretto te@ :