L’argomento delle cosiddette “smart grid“, ribattezzate in italiano “reti intelligenti“, è il punto più dibattuto nell’ecologia moderna, ed è quello su cui si spera si baseranno le politiche energetiche del mondo in futuro. Sentiremo sempre più parlare delle reti intelligenti, ed in parte su questo sito potete già trovare alcune idee per applicarle. Ma in cosa consistono queste reti?
La parola “intelligenti” ovviamente non significa che è stata inventata una tecnologia in grado di pensare da sè, e superare l’intelletto umano, ma si tratta di un uso più efficiente dell’intera rete elettrica. Le smart grids hanno fatto il loro esordio con degli apparecchi che, acquistabili in molti negozi in America, ed on-line in Italia, possono abbattere l’utilizzo elettrico degli elettrodomestici, senza farcene accorgere.
L’esempio più classico è quello della lucina dello stand-by. Alcuni apparecchi sono in grado di spegnere la luce della tv, del computer o di qualsiasi altro elettrodomestico che non viene utilizzato per un certo numero di ore. Beppe Grillo tempo fa spiegò che se tutti gli italiani spegnessero le luci del loro televisore quando non lo usano, si risparmierebbe tanta energia quanta ne produce una centrale nucleare. Ebbene, ora dei gadget vi permetteranno di risparmiare la stessa energia senza che voi facciate niente.
Altri utilizzi sono quelli che rilevano le dispersioni di corrente, come ad esempio un elettromestico lasciato attaccato alla presa da spento, il quale assorbe elettricità inutilmente. Ed infine, l’ultima generazione di questi apparecchi, permette di utilizzare l’elettricità nei periodi non di punta. Ad esempio vi permette di lasciare attaccato il vostro cellulare a caricare, ma questo apparecchio vi permette di utilizzare soltanto l’elettricità che circola di notte, anziché quella che magari potete utilizzare alle 20:00. In questo modo risparmiate voi, perché l’energia costa di meno nelle ore non di picco, e si abbatte la domanda alla rete elettrica, portando ad un consumo minore, che si traduce anche in meno centrali elettriche.
Il primo esperimento su larga scala è stato effettuato a Seattle, negli Stati Uniti. Lì il Pacific Northwest National Laboratory ha testato alcuni di questi dispositivi in 112 case. Alla fine della ricerca, il risultato è stato che sulla bolletta il consumo dell’elettricità è risultato il 10% in meno, e l’utilizzo nella rete di energia è stato il 20% inferiore. Tutto questo, oltre a significare meno sprechi, si traduce anche in minori produzioni di Co2 ed altre sostanze inquinanti.
[Fonte: Ansa]