Basta ricercare Nemo, altrimenti si estinguerà

di Redazione 8

Smettetela di cercare Nemo! E’ questo l’appello degli scienziati inglesi che si sono accorti che, da quando il cartone animato della Pixar ha avuto il gran successo di incassi in tutto il mondo, i piccoli pesci pagliaccio stanno scomparendo dagli oceani. Il motivo? Le pretese dei bambini pestiferi (come quella del cartone) che vogliono rinchiudere questo bellissimo pesce nel loro acquario.

Per chi non l’ha ancora visto (e a cui consigliamo di vederlo) cerchiamo di riassumerlo in poche parole. Nemo è un pesce pagliaccio rosso e bianco, che viene diviso da suo padre. Il pesciolino, ancora cucciolo, parte per cercarlo, ma si perde nell’oceano e viene pescato da un dentista australiano che lo regala a sua figlia, che lo rinchiude in un acquario. Da lì poi lui, tra mille avventure, riuscirà a sfuggire e a raggiungere il padre.


L’intento dei disegnatori della Pixar era di sensibilizzare i milioni di spettatori su questo aspetto della vita marina: non tutti i pesci sono nati per stare negli acquari. Molti di loro, come appunto i pesci pagliaccio, soffrono tantissimo in quei rettangoli di vetro, che per loro sono peggio del carcere. Purtroppo però l’effetto ottenuto è stato completamente l’opposto. Milioni di bambini hanno chiesto in regalo ai loro genitori proprio un pesce pagliaccio da mettere nel proprio acquario. Il risultato, a distanza di pochi anni, è che questa bellissima specie di pesce si sta estinguendo.

Il biologo marino britannico Billy Sinclair ha condotto una ricerca nelle acque australiane, per studiare questa tipologia particolare di pesce. I risultati ottenuti sono stati davvero sconcertanti: in alcune aree dell’oceano la popolazione dei pesci pagliaccio è calata anche del 75%, e continuando di questo passo si corre il rischio di estinzione. Per salvarlo le possibilità sono due: o inserire questa specie tra quelle in via d’estinzione, così da bloccarne la pesca, oppure allevarli, come già succede con i pesci rossi, che nascono proprio per stare negli acquari. In questo modo si accontenterebbero i bambini che vogliono il loro Nemo dentro casa, e si salverebbe una delle specie marine più belle in assoluto, che sarebbe una vera tragedia perdere.

Commenti (8)

  1. Ma stiamo scherzando?
    “In questo modo si accontenterebbero i bambini che vogliono il loro Nemo dentro casa”

    Cioè allevare un animale per farlo soffrire in un acquario? I pesci saranno sicuramente contenti di questo trattamento no?

  2. Non soffrirebbe perchè i pesci che nascono in acquario non possono vivere al di fuori di esso. se provi a mettere un pesce rosso nell’oceano muore dopo mezza giornata! si allevano proprio per questo certe specie di pesce, e si potrebbe cominciare anche con queste, così da evitare l’estinzione

  3. Una domanda: ma loro non hanno nessuna informazione solpita nel loro DNA, che gli ricordi dove sono nati fino all’altro ieri? Se l’evoluzione ha impiegato qualche “annetto” per arrivare a produrre un pesce così (il pagliaccio), possibile che si ambienti all’istante senza soffrirne in nessun modo?

  4. non direi che è questione di evoluzione o di dna. quelle informazioni genetiche gli servono per sopravvivere, per riconoscere i pericoli, e per altre cose basilari, ma l’importante per la vita quotidiana di un pesce, come di qualsiasi altra specie animale, è l’esperienza, e se un pesce che da sempre è vissuto nell’oceano, improvvisamente viene messo in un acquario, soffre tantissimo, ma se lo fai nascere direttamente in acquario, l’oceano non sa neanche cos’è, e se ce lo ributti quando ormai è grande, è destinato a fare la fine del pesciolino rosso. Dopotutto anche un leone che è nato in cattività non lo puoi riportare in Africa, morirebbe dopo pochi giorni, nonostante l’istinto.

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