Il ghiaccio e la neve che ricoprono il maestoso Kilimangiaro in Tanzania stanno scomparendo sotto i nostri occhi. Se persistono le condizioni attuali, dicono gli esperti dei cambiamenti climatici, i ghiacciai del Kilimangiaro, famosi in tutto il mondo, saranno dispersi entro i prossimi due decenni.
In un certo senso molto reale, questi ghiacciai sono stati decapitati dalla superficie verso il basso
ha spiegato Lonnie Thompson, professore di scienze della terra alla Ohio State University. Thompson è il co-autore di uno studio sul Kilimangiaro pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Gli autori dello studio danno la colpa dello scioglimento del ghiaccio agli aumenti delle temperature globali e alla diminuzione delle nevicate nella zona.
Precedenti studi sui ghiacciai del Kilimangiaro hanno usato fotografie aeree per misurare la velocità con cui il ghiaccio si stava ritirando. Per questa nuova indagine, gli scienziati hanno scalato la montagna e forato in profondità i ghiacciai per misurare il volume dei campi di ghiaccio sopra i 5.892 metri.
Lo strato di ghiaccio che ricopre il Kilimangiaro nel 2007 era dell’85% inferiore a quello che copriva il suo altopiano nel 1912. Il ghiaccio si è ridotto di circa l’1% l’anno dal 1912 al 1953, un tasso che si è accelerato negli ultimi anni. Dal 1989 al 2007, tale tasso è balzato al 2,5% l’anno. Dal 2000, tre aree dell’altopiano si sono ridotte del 26%. Thompson e il suo team di ricercatori ha trascorso sette anni per misurare i ghiacciai del Kilimangiaro.
Utilizzando 110 persone della popolazione locale, ha trasportato 6 tonnellate di attrezzature. Combattendo temperature di 35 gradi sotto lo zero, e con molto poco ossigeno, Thompson e il suo equipaggio hanno vissuto sulla cima del Kilimangiaro per quasi due mesi, forando e raccogliendo campioni di ghiaccio sepolti migliaia di metri sotto la sua superficie.
I nuovi dati mostrano che sia il Nord che la parte meridionale del Kilimangiaro si sono assottigliati notevolmente negli ultimi anni, mentre i più piccoli ghiacciai si sono ridotti fino al 50% tra il 2000 e il 2009.
Più i ghiacciai si disgregano in pezzi sempre più piccoli, più superficie più scura del cratere rimane esposta. Questo fa sì che le temperature salgano sulla montagna e accelerino lo scioglimento dei ghiacci, dicono gli scienziati.
Il ritiro e la scomparsa definitiva di questi ghiacciai creerà enormi problemi ecologici e sociali nel prossimo futuro. I ghiacciai del Kilimangiaro sono indicatori di un più ampio processo di scala. Non è solo il Kilimangiaro, ma ogni ghiacciaio tropicale in Africa, nelle Ande tropicali del Sud America, ed anche i ghiacciai in Nuova Guinea. Stiamo perdendo tutti questi ghiacciai nel mondo di oggi.
ha detto Doug Hardy, ricercatore senior nel Climate Systems Research Center presso la University of Massachusetts, di Amherst. Ma tutto questo ha anche effetti economici. Il Kilimangiaro è una attrazione turistica ed un generatore di reddito fondamentale per la Tanzania, uno dei Paesi più poveri del mondo. Uno studio pubblicato dalla Overseas Development Institute a gennaio ha stimato che da 35.000 a 40.000 persone visitano ogni anno la montagna, spendendo quasi 50 milioni dollari ogni anno nel Paese. Se un giorno non ci dovesse essere più neve lì sopra, che danno subirebbe il popolo tanzanese?
Fonte: [Cnn]
lino 26 Novembre 2009 il 1:19 pm
…la colpa di tutto ciò, è solo dell’uomo insaziabile di tutto; certo, non è che se ci si fosse stati più attenti, i ghiacciai sarebbero cresciuti a dismisura, però è certo, che non si sarebbero sciolti così in fretta…