Il 7 aprile prossimo, in tutto il mondo si terrà la giornata mondiale della Sanità, che avrà come tema “proteggere la salute dal cambiamento climatico“.
Il problema, sollevato dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della Sanità, si incentra sul fatto che le morti dovute al riscaldamento globale e all’inquinamento non riguardano più soltanto gli orsi polari, i pinguini o alcune specie di piante rare, ma comincia a coinvolgere anche l’uomo. Secondo le loro stime dall’agosto del 2003 ci sono state ben 44.000 morti dovuti alle ondate di caldo, e le nuove concentrazioni di popolazione in macro-zone hanno aumentato il diffondersi di malattie come la malaria. Ma anche le inondazioni (e non soltanto quelle dello Tsunami), siccità e tornado sono causati dai cambiamenti del clima, e anch’essi sono stati responsabili di decine di migliaia di vittime.
Per interrompere questa catena tragica, causata in larga parte dalle attività umane, verrà diffuso un documento, redatto dall’organizzazione mondiale della sanità, in cui saranno indicate le diverse strategie per superare questo momento buio dell’umanità.
Ma ad esse non si dovranno attenere soltanto i capi di Stato, ma tutti i cittadini del mondo, che con il loro piccolo aiuto potranno dare una grande mano al pianeta.
Gli obiettivi principali della manifestazione saranno:
- Aumentare la consapevolezza da parte dei cittadini della situazione e dei pericoli che corriamo andando avanti in questo modo;
- Adottare una sinergia tra gli istituti internazionali e quelli locali per ridurre l’impatto ambientale della propria attività e quindi ridurre i pericoli per la salute della propria gente;
- Generare azioni definitive da parte delle comunità locali per ridurre l’impatto climatico, e individuare su cosa agire più urgentemente;
- Dimostrare alla popolazione mondiale quanto il ruolo della propria comunità sia importante nel disegno globale.
Il compito principale della manifestazione sarà quello di smuovere le coscienze troppo sopite della gente, rendendola più attiva riguardo alla salute del mondo. Si tenterà perciò di raccogliere quante più informazioni sulla situazione del proprio territorio, partendo dal basso, cioè dalle organizzazioni locali. Dopodichè si cercherà di sviluppare un ambito di ricerca sul quale agire, e coinvolgere quanta più gente possibile. Poi si cercherà in un certo senso di istituzionalizzare il tutto, formando forum e comitati per il dibattito e la ricerca delle soluzioni, coinvolgendo uomini politici ed esperti del settore (medici, scienziati, ecc.).
La maniera per diffondere le idee della giornata sulla protezione della salute nel cambiamento climatico non sarà una semplice manifestazione da tenersi in una piazza in cui magari passa anche sotto silenzio, o peggio ancora nel palazzo dell’Onu, dove sono in pochi quelli che possono partecipare, ma si cercherà di sponsorizzarlo nelle scuole, negli uffici, nelle strutture sanitarie, nei luoghi pubblici e soprattutto sui media, puntando sui dibattiti e la distribuzione di materiale informativo, che farà aprire gli occhi a molta gente.
Non tralasciamo questo genere di problemi, i guai della Terra sono anche i nostri.
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