Entro 60 anni l’Oceano Artico potrebbe essere una melma ristagnante e inquinata. Senza tagli drastici alle emissioni di gas serra, il Transpolar Drift, una delle più potenti correnti artiche ed un mezzo per disperdere le sostanze inquinanti, rischia di scomparire a causa del riscaldamento globale.
Il Transpolar Drift è una corrente fredda che viaggia in tutto il Mare Glaciale Artico dalla Groenlandia alla Siberia centrale e, infine, verso l’Atlantico. Insieme con la Gyre Beaufort, il Transpolar Drift mantiene le acque artiche ben miscelate, e garantisce che l’inquinamento non si soffermi a lungo.
Per capire meglio la dispersione dell’inquinamento del Mare Glaciale Artico, Ola Johannessen, direttore del Nansen Environmental and Remote Sensing Center a Bergen, in Norvegia, ed i suoi colleghi, hanno studiato la diffusione delle sostanze radioattive, come lo stronzio-90 e cesio-137 dei test nucleari, fabbriche ed incidenti degli impianti nucleari. Misurazioni effettuate tra il 1948 e il 1999 sono stati inserite in una risoluzione della circolazione oceanica e in un modello per prevedere il clima nel Mar Glaciale Artico fino al 2080.
Questo ha confermato che la maggior parte delle sostanze inquinanti, compresi pesticidi, residui di petrolio e nucleari, sono attualmente risciacquati nel nord Atlantico dal Transpolar Drift. Ma forse non ancora per molto tempo. In uno scenario possibile, in cui i livelli atmosferici di biossido di carbonio saranno il doppio rispetto ad oggi nel 2070, Johannessen e i suoi colleghi hanno rilevato che la Transpolar Drift sarà bloccata e gli Gyre Beaufort in Groenlandia e la Corrente del Golfo saranno indebolite notevolmente. Uno dei motivi di questo comportamento è un lento cambiamento del vento a causa del riscaldamento globale e del rapido scioglimento dei ghiacci marini artici.
Di conseguenza, l’inquinamento richiede molto più tempo per disperdersi in questo scenario. Molte di queste sostanze finiranno con il riunirsi lungo le coste europee, non solo nel Mar Glaciale Artico. Jeff Ridley del Met Office Hadley Centre di Exeter, Regno Unito, concorda sul fatto che la circolazione in superficie nel Mar Glaciale Artico si indebolirà se il ghiaccio in mare dovesse sparire, così gli unici dubbi sono solo su quanto velocemente questo fenomeno accadrà.
Fonte: [Newscientist]
matteo 13 Giugno 2011 il 1:42 pm
Come sito non è male e tratta molti campi