La crisi economica ha colpito tutto il mondo, su questo non ci sono dubbi. Però mentre in Italia ci piangiamo addosso sperando che qualcosa accada e che il posto di lavoro ci cada tra le braccia, in America si danno da fare e se ne inventano uno tutto nuovo. Il lavoro ecologico.
Una nuova relazione del National Parks Conservation Association propone un reinvestimento da parte dello Stato di soldi pubblici non a fondo perduto, ma in vere e proprie opere necessarie allo sviluppo della comunità e a creare nuovi posti di lavoro, che facciano guadagnare tutti, Stato compreso. La richiesta è di 2,5 miliardi di dollari per creare nuovi posti di lavoro nei parchi nazionali e non solo. Grazie a questo aiuto iniziale, in breve tempo per ogni dollaro investito ne verranno restituiti 4, con un grande guadagno da parte di tutti.
Le figure che verrebbero create sarebbero operai che riparano le strade, i treni, le fognature e gli edifici, che migliorano l’accessibilità ai luoghi pubblici e costruiscono alloggi necessari a posti ancora incontaminati come il Parco del Gran Canyon. Secondo quanto si legge sulla relazione, questo porterebbe ad un incremento di circa 57 mila nuovi posti di lavoro, e un contemporaneo guadagno di immagine da parte della nazione, dato che i servizi verrebbero migliorati, il che porterebbe influssi turistici, un miglior funzionamento di tutto l’apparato, con conseguente ritorno monetario.
Naturalmente, tra i posti proposti dal National Parks Conservation Association, ci sono anche tanti posti “verdi” come quelli che controllano le specie invasive nei parchi pubblici, si occupano delle energie pulite che fornirebbero elettricità ad essi, e poi tutti quelli del comparto prettamente turistico, come i centri visitatori e quant’altro. Insomma una potenzialità ampia e mal sfruttata, una delle tante offerte dalla Natura per rilanciare la nostra economia, che Obama in America potrebbe utilizzare. Noi qui in Italia invece, chi lo sa.