Mancano poche settimane al congresso di Copenaghen, ed è ormai chiaro che tutti noi abbiamo la necessità di mantenerci uniti e far sentire la nostra voce ai leaders che si inconteranno, per fargli capire che ora è il momento di agire realmente sui cambiamenti climatici.
350.org sta organizzando veglie a lume di candela da effettuare durante i negoziati sul clima, a partire dal giorno prima in cui i capi di Stato e di Governo si riuniranno nella Conference Hall. 350.org chiede alla gente di scegliere un luogo simbolo nella loro città, e raccogliere famiglia, amici e vicini di casa per inviare un messaggio.
Ecco Bill McKibben, scrittore, professore e fondatore di 350.org, cosa consiglia direttamente dal suo sito:
Gli Stati Uniti detengono ora una grande chiave per sbloccare questo processo, e abbiamo bisogno di Obama e il Congresso degli Stati Uniti per girarla – ed è per questo che molte delle veglie a lume di candela si svolgeranno presso gli uffici del Senato degli Stati Uniti, e presso le ambasciate e i consolati americani in tutto il mondo.
Questo tempo è fondamentale: le veglie sono parte di una mobilitazione enorme per il fine settimana del 12 dicembre, a metà strada dei negoziati. I colloqui climatici a cui si uniranno i capi pochi giorni dopo (i primi giorni si incontreranno solo i Ministri dell’Ambiente), serviranno per ottenere un documento che rappresenti
un patto di sopravvivenza, non un patto suicida.
La nostra sopravvivenza dipende da esso, e 350.org li aiuterà immensamente se i delegati provenienti da tutto il mondo sapranno che la gente a casa sta mantenendo alta la pressione e chiedendo un vero accordo.
Sarò a Copenaghen per il fine settimana del 12 dicembre per aiutare ad organizzare una veglia con il team 350.org – e la mia speranza è che voi possiate unirvi a questo sforzo per organizzare una veglia a livello locale.
Gli Stati Uniti hanno annunciato ieri che porteranno un obiettivo di riduzione delle emissioni intorno al 17% rispetto ai livelli del 2005 a Copenaghen. Appena prima la Cina aveva annunciato il proprio impegno: una riduzione del 40-45% dell’intensità di carbonio. Con queste premesse la strada è in salita, ma di certo è maggiormente percorribile di quanto si poteva pensare solo qualche settimana fa.
Fonte: [Treehugger]