Trecento anni fa, l’Età dell’Illuminismo diffuse le nozioni della ragione, la democrazia e il progresso scientifico in gran parte del mondo. Da quel momento, la nostra civiltà globale ha percorso una lunga strada, attraverso molte rivoluzioni fino alle sfide di oggi. Delle sfide che, stando allo studio effettuato dalle Università di New South Wales e Purdue, abbiamo perso, visto che secondo le loro previsioni, nell’arco di tre secoli l’immagine della Terra sarà piuttosto desolante.
Stando ai risultati della loro ricerca, pare che in 300 anni la metà del nostro pianeta diventerà “semplicemente troppo calda” per l’uomo, se è l’eredità che gli lasceremo sarà quella che già viviamo oggi. Secondo il Telegraph, i ricercatori dell’Università americana e australiana hanno basato il loro studio su una serie di scenari tra i peggiori prodotti a partire dai modelli climatici, e le loro conclusioni sono state abbastanza inquietanti: se l’umanità non riesce a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra, le temperature globali potrebbero aumentare del 10-12% entro l’anno 2300, facendo diventare gran parte del mondo inabitabile.
Molte proiezioni simili hanno stimato lo stato del clima del pianeta entro la fine di questo secolo, ma alcuni scienziati affermano che sono troppo miopi. Il professor Tony McMichael dell’Australian National University dice al Telegraph:
Gran parte del dibattito sui cambiamenti climatici è basato sul fatto che il mondo riuscirà a mantenere il riscaldamento globale al livello relativamente sicuro di soli due gradi centigradi entro il 2100. Ma il cambiamento climatico non si fermerà nel 2100, e nell’ambito di scenari realistici fino al 2300, potremmo essere di fronte ad aumenti di temperatura di 12 gradi o anche di più. Se questo accade, le nostre preoccupazioni attuali circa il livello dei mari, ondate di calore e incendi occasionali, perdita di biodiversità e le difficoltà agricole impallidiranno accanto ad una delle principali minacce, tanto che la metà del globo abitato attualmente potrà semplicemente diventare troppo caldo per le persone che ci vivranno.
Lo studio, che è stato pubblicato nell’ultima edizione della rivista Proceedings della National Academy of Sciences, suggerisce che considerare le conseguenze a lungo termine del riscaldamento globale può essere più pratico che solo pensando ai decenni a venire. Così, invece di cercare di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 di oggi, che possono non essere sufficienti, i ricercatori sostengono che lo sviluppo di tecnologie energetiche pulite è un investimento più importante da fare in questo momento.
Con la nostra comprensione della scienza e il progresso tecnologico enorme che abbiamo fatto in quanto beneficiari dei Lumi dei secoli precedenti, è un peccato sapere che nostro futuro potrebbe essere così tetro. Ma in effetti, un giorno saremo ricordati da coloro che vivranno sul pianeta come quelli che hanno causato questa situazione tragica, dunque tocca a noi, oggi, decidere che tipo di mondo ci sarà in futuro.
Fonte: [Treehugger]
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