L’Assemblea generale dell’ONU ha dichiarato il 2011 Anno Internazionale delle Foreste. Questo “battesimo”, proprio come quello dello scorso anno, servirà per aumentare la consapevolezza della popolazione mondiale su come migliorare la salute di tutti i tipi di foreste, che coprono il 31% della superficie della Terra. L’Anno Internazionale delle Foreste inizierà ufficialmente il 24 gennaio con il Forum delle Nazioni Unite sul tema che si terrà a New York.
Le foreste del mondo permettono la vita di diverse creature in tutto il pianeta, e di conseguenza possono aiutare l’umanità a sopravvivere, ma anche a realizzare alcuni dei suoi più grandi obiettivi: ridurre la povertà, lottare contro i cambiamenti climatici e raggiungere uno sviluppo sostenibile, secondo quanto dichiarato dalla Lega Internazionale per la Conservazione della Natura.
Julia Marton-Lefèvre, direttore generale dell’IUCN, una rete globale di gruppi ambientalisti pubblici e privati, ha dichiarato:
“Foreste 2011” sarà una celebrazione internazionale della centralità della persona nella gestione, conservazione e sviluppo sostenibile delle foreste del mondo. L’aria che respiriamo, l’acqua, il cibo e le medicine di cui abbiamo bisogno per sopravvivere, la varietà della vita sulla Terra, il clima che modella il nostro presente e futuro. Tutti dipendono dalle foreste, ed il 2011 deve essere l’anno in cui il mondo riconosce la loro importanza vitale per una vita sana sulla Terra, per tutti i popoli e per la biodiversità.
Durante tutto il 2011, l’IUCN evidenzierà i nuovi risultati della ricerca, promuoverà il lavoro di ripristino forestale e si baserà sui recenti successi internazionali del 2010 (riduzione delle emissioni da deforestazione e degrado forestale) per migliorarli ulteriormente. Casa per l’80% della biodiversità mondiale e 300 milioni di esseri umani, le foreste forniscono sostentamento ad 1,6 miliardi di persone, quasi un quarto dell’umanità, secondo l’IUCN.
Inoltre esse rappresentano il più grande deposito di carbonio al mondo, attualmente equivalente all’importo presente nell’atmosfera. E’ facile dunque intuire che salvarle è il mezzo più rapido ed economico per ridurre le emissioni globali e l’effetto serra. Dimezzare le emissioni tra il 2010 e il 2020 farebbe risparmiare una cifra stimata in 3.700 miliardi di dollari, secondo i calcoli dell’IUCN, e per questo, dopo l’Anno Internazionale della Biodiversità, le Nazioni Unite hanno deciso di continuare con queste politiche, proclamando l’intero periodo 2011-2020 “Decennio della Biodiversità”.
[Fonte: Livescience]
Ciro 12 Gennaio 2011 il 2:47 pm
mi permetto di segnalarvi questo evento, organizzato proprio per attirare l’attenzione sulle foreste
Domenica 16 gennaio al Science Centre Il 2011 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite Anno delle Foreste per stimolare nei cittadini un’adeguata crescita di consapevolezza rispetto alle tematiche dell’importanza degli ecosistemi forestali per la tutela della diversità biologica e la necessità di realizzare una gestione forestale sostenibile. La vita di oltre un miliardo e mezzo di persone in tutto il mondo dipende dalle foreste, che costituiscono un’importantissima fonte di reddito: l’utilizzo del legname e degli altri prodotti forestali comporta un reddito complessivo di oltre 270 miliardi di dollari all’anno. Le foreste sono inoltre la principale risorsa naturale per contrastare il riscaldamento globale, in virtù della fondamentale attività di fissazione del carbonio esercitata dagli alberi. Infine, le foreste sono degli incalcolabili serbatoi di biodiversità, dalle forme microbiche ai mammiferi. La deforestazione oggi viaggia all’allarmante ritmo di 130.000 km2 all’anno, con la conseguente estinzione di specie vegetali e animali stimata in 100 specie al giorno. È dunque evidente che la conservazione degli ecosistemi forestali e la loro corretta gestione costituiscono strategie portanti sia per contrastare il processo di riduzione della biodiversità sia per arginare il cambiamento climatico, in accordo con le Convenzioni sulla Diversità Biologica e con il Protocollo di Kyoto. Soprattutto le aree ad elevata antropizzazione come quelle di fondovalle e le zone metropolitane sono caratterizzate da una scarsa consapevolezza dell’importanza della risorsa forestale. Tuttavia, essendo le aree più densamente popolate, sono anche quelle che possono significativamente influenzare le scelte politiche e gestionali relative al territorio e quindi, indirettamente, alla conservazione e allo sfruttamento sostenibile delle foreste. L’esigenza di una corretta informazione su queste tematiche si inserisce in un più ampio contesto di scarsa consapevolezza delle problematiche ambientali dei cittadini italiani che purtroppo, in base alle statistiche Eurobarometer 2010, risultano ultimi tra quelli europei. Domenica 16 gennaio al Science Centre, ad introdurre l’argomento, ci sarà una relazione del professor Danilo Russo, del Laboratorio di Ecologia Applicata dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, esperto del settore e specializzato in problematiche di conservazione di fauna forestale minacciata, ecologia degli incendi e modellistica ambientale applicata a problematiche gestionali, che parlerà dell’importanza delle foreste vetuste per la conservazione di specie animali sempre più rare nel nostro paese. Seguiranno una serie di dimostrazioni scientifiche che illustreranno in maniera semplice e interattiva i processi della fotosintesi clorofilliana e il ruolo delle piante nella protezione e consolidamento dei suoli.
Paola Pagliaro 12 Gennaio 2011 il 4:32 pm
Grazie Ciro per la segnalazione 🙂