biodiversità tutela api

Biodiversità nelle Buone pratiche agricole per la tutela delle api

biodiversità tutela apiPer la tutela della biodiversità e per preservare gli habitat delle api gli apicoltori riuniti presentano oggi le “Buone pratiche agricole per la tutela delle api”. Le api sono insetti fondamentali per la biodiversità: grazie all’impollinazione da loro messa in atto, garantiscono la sopravvivenza di moltissime specie vegetali tra alberi fruttiferi, erbe e piante.

Orsi simpatici (gallery)

orso polare La gallery di oggi è dedicata agli orsi, tra gli animali più simpatici e anche tra quelli più minacciati dall’uomo. In particolare sono due gli orsi che rischiano l’estinzione: l’orso polare e l’orso bruno. Sia l’orso che popola le zone più fredde del Pianeta che l’orso bruno rischiano di scomparire perché il loro habitat è minacciato dall’aumento delle temperature terrestri e dai cambiamenti climatici, ad esempio: la calotta polare si sta sciogliendo e per l’orso polare rimane sempre meno terreno su cui cacciare e proteggere i suoi piccoli; oppure perché l’uomo ha ridotto il suo territorio di caccia.

Come trasformare il giardino nell’habitat ideale delle farfalle

Le farfalle non sono soltanto dei variopinti insetti affascinanti e meravigliosi a vedersi. In Italia nelle Oasi WWF quest’estate, nel mese di luglio per la precisione, grazie agli ambientalisti del panda è stato possibile conoscere da vicino il mondo straordinario delle farfalle e soprattutto il loro ruolo ecologico importantissimo, per non dire vitale. Le farfalle che svolazzano di fiore in fiore con le loro ali coloratissime svolgono infatti l’importante compito di impollinatori, trasportando il polline da una pianta all’altra, polline che porterà alla fecondazione ed alla produzione di sementi. Le farfalle sono dunque messaggeri di vita.

Mammiferi marini, basterebbe proteggere il 4% degli oceani per salvarli dall’estinzione

Delfini, balene, lontre e decine di altri mammiferi marini sono oggi a rischio estinzione. Ma basterebbe indire aree protette per solo il 4% degli oceani del mondo per salvarli. E’ ciò di cui si dicono convinti i ricercatori della Stanford University e dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, i cui studi sono stati pubblicati su Proceedings of National Academy of Sciences.

A volte ritornano: le lontre nei fiumi inglesi, i leoni marini a San Francisco

Due buone notizie fanno capolino in questa scottante ed infuocata estate, costellata di guerre, disastri ambientali ed inquinamento, sprazzi di speranza o forse, più probabile, semplicemente il risultato di buone politiche, avviate da tempo e che stanno dando i loro frutti, come quasi sempre avviene quando si lanciano progetti di riqualificazione ambientale e di ricostruzione degli habitat. E’ sicuramente questo il caso del ritorno delle lontre nei fiumi inglesi, un vero e proprio rientro massiccio dal momento che, dalla quasi totale scomparsa dal territorio britannico, ora gli animali sono tornati a popolare quasi tutte le contee della Gran Bretagna.

Eco-field

Il termine è stato coniato nel 2004 da Almo Farina. L’eco-field è un paradigma nato per coniugare la semiosi individuale con il concetto di habitat e di nicchia ecologica e per integrare al meglio questi ultimi. Laddove la nicchia ecologica individua il campo di esistenza di ciascun parametro funzionale per l’organismo, l’habitat è rimasto un concetto di difficile modulazione. La nicchia ecologica è costituita dall’iper spazio a più dimensioni (in cui ogni dimensione corrisponde ai valori di un fattore ecologico determinante per la specie) descritto dalla sovrapposizione dei campi di esistenza dei singoli parametri entro i quali è possibile la vita della specie. Per una pianta ad esempio la nicchia sarà data dall’iperspazio descritto dalla sovrappozizione delle dimensioni che competono i limiti minimi e massimi per: gli estremi termici entro i quali la pianta sopravvive, le condizioni edafiche di disponibilità di vari nutrienti e di umidità, l’entità e la durata dell’esposizione alla radiazione solare tollerate dal suo fototemperamento etc…

Poichè ad ogni nicchia compete ad una specializzazione nelle modalità di utilizzazione delle risorse essa ecologica viene anche intesa come il ruolo che una specie ha nell’ecosistema. La nicchia è pertanto un iperspazio matematico dato da un insieme di condizioni verificate contemporaneamente ed un ruolo. L’habitat invece è luogo fisico le cui caratteristiche biotiche e abiotiche possono permettere ad una data specie di vivere e svilupparsi, il luogo fisico dove la specie può trovare rifugio, siti riproduttivi e cibo.

Nicchia ecologica

Nicchia ecologica

Il concetto di nicchia, per l’ambiguità semantica del termine spesso confuso col termine habitat, e per le disparate e vaghe definizioni che ne sono state fornite, è tanto diffuso quanto mal compreso al di fuori del campo dell’ecologia scientifica.
Il concetto appare per la prima volta nel 1859 in Darwin in proposito alla competizione rilevata tra specie simili nello stesso ambiente. Nel 1849 Stere [1894] nota che in nessun caso due specie strutturalmente adattate alle stesse condizioni ambientali possono occupare la medesima area. Nel 1917, si focalizza l’attenzione scientifica sul concetto ed il naturalista californiano Joseph Grinnel conia il termine nicchia ecologica a rappresentare l’unità distributiva di base di una specie e la sua distribuzione potenziale in assenza di barriere fisiche, disturbi climatici ecc. Nel 1926 Elton aggiunse che la nicchia doveva essere sempre intesa come la posizione occupata dalla specie nell’ambiente in considerazione delle sue relazioni trofiche con le altre specie presenti.

Nel 1934, con la verifica delle equazioni di competizione di Lotka e Volterra il concetto di nicchia andò sempre più ad associarsi con quello di interazione competitiva. Da allora, si affermò il dogma  “una specie-una nicchia”, rimanevano fuori da questo i casi in cui le specie avevano più di un ruolo nell’ambiente come quelli realtivi e che cambiano regime nutritivo con l’età (insetti olometaboli). Solo nel 1957 Macfayden e Hutchinson avviano il tentativo moderno di quantificare e definire rigorosamente la nicchia, facendone una qualità dell’ambiente piuttosto che di una specie.

Umwelt, il paesaggio soggettivo specie specifico

Un paesaggio esiste solo quando vi è un osservatore ed uno stesso paesaggio cambia in funzione dell’osservatore che lo guarda. Nei primi del novecento Jacob von Uexkull, uno zoologo lituano, elaborò una teoria della cognizione (The theory of meaning1932,1940) nella quale definì “Umwelt” l’ambiente soggettivo che circonda ogni organismo e che cambia in funzione della specie, e più in particolare della dimensione della specie (percezione frattale dell’habitat) e degli organi di senso di cui la specie è provvista. La matrice cognitiva è la componente oggettiva del paesaggio ed è rappresentata dall’insieme di informazione compressa che verrà semantizzata (caricata di significati) ed utilizzata in modo specie specifico dall’organismo.

Per esempio noi umani siamo del tutto ciechi alle fitte trame dei feromoni che gli insetti femmina spargono nell’aria al momento propizio per la fecondazione e ci accorgiamo quando un albero sta male dal grado di trasparenza della sua chioma, dalla percentuale di rami secchi, da danni al colletto e non certo dallo spettro alterato dei terpeni che esso emana come fanno alcuni insetti, capaci di individuarlo a colpo sicuro tra centinaia.

Habitat

Habitat

Il termine habitat deriva dal latino habitāre (terza persona, singolare, presente) e significa letteralmente “abita”. Sta a indicare la casa, il luogo fisico, l’ambiente in cui la popolazione di una specie vive e in cui dispone di tutte le risorse necessarie a svilupparsi, di condizioni climatiche ottimali per la sua sopravvivenza e di risorse nutritive per il suo sostentamento.

L’habitat può riferirsi altresì al posto in cui è più probabile imbattersi in un derminato organismo in quanto vi sono le condizioni fisiche favorevoli ad un suo insediamento: ad esempio il pidocchio nel cuoio capelluto.
Nella definizione di habitat che si deve a Clements e Shelford, e che risale al 1939,  il concetto definiva le

condizioni fisiche che circondano una specie, o popolazione di specie, o raduno della specie, o comunità.

In generale oggi il termine è inteso nell’accezione di condizioni ambientali perfette per la vita di una determinata pianta o animale, ad esempio si dirà che la savana è l’habitat naturale del leone.
In ecologia, la definizione di habitat può avere un’accezione più ampia nel biotopo, un habitat condiviso da più specie.

Biodiversità

Biodiversità

Con il termine biodiversità si indica la varietà di tutti gli organismi viventi: piante, animali e microrganismi, l’informazione genetica che contengono e gli ecosistemi che formano e di cui fanno parte. La biodiversità è in genere esplorata a tre livelli: la diversità genetica, la diversità delle specie e la diversità degli ecosistemi. Questi tre livelli creano nel loro insieme la complessità della vita sulla Terra.

Diversità genetica.
La diversità genetica è la varietà di geni all’interno di una specie. Ogni specie è costituita da individui che hanno la loro particolare composizione genetica. Ciò significa che una specie può avere varie popolazioni, ognuna con diverse composizioni genetiche. Per conservare la diversità genetica, bisogna preservare le diverse popolazioni di una specie.
I geni sono le unità di base di tutta la vita sulla Terra. Essi sono responsabili sia delle somiglianze che delle differenze tra gli organismi.
Non tutti i gruppi di animali hanno lo stesso grado di diversità genetica. I canguri, ad esempio, provengono da recenti linee evolutive e sono geneticamente molto simili. I marsupiali carnivori provengono da linee più antiche e sono geneticamente molto più eterogenei.

Le farfalle monarca rischiano di perdere il loro paradiso invernale

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Ogni anno milioni di farfalle monarca (Danaus plexippus) migrano dal Nord America fino al Messico, compiendo un viaggio di 72 giorni e di circa 5 mila chilometri. Sorvolando tutti gli Stati Uniti, giungono nelle foreste di abeti dello stato di Michoacan, per trascorrervi l’inverno e poi ripartire a primavera. Ma da diversi anni, l’intensa deforestazione che interessa l’area sta mettendo in pericolo l’unica zona in cui sverna la monarca.

Numerosi boscaioli sfruttano, infatti, anche illegalmente, le foreste al confine tra lo Stato del Michoacan e quello del Messico, alterando sensibilmente l’habitat delle farfalle. Secondo alcuni ricercatori dell’Università del Kansas, la migrazione invernale dei lepidotteri potrebbe scomparire in breve tempo. La distruzione delle foreste, infatti, provoca gravi danni all’ambiente e agli ecosistemi, riducendo anche la diversità biologica.

Anche l’ecosistema marino soffre lo stress.

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L’ambiente marino del pianeta azzurro verte in una condizione di forte degrado. Inquinamento delle acque, pressione antropica sulle coste e sovrasfruttamento delle specie ittiche, sono solo alcuni dei problemi che stressano l’ecosistema marino causando gravi danni all’ambiente e a tutti gli esseri viventi, compreso l’uomo. Nel mondo, oltre la metà della popolazione vive lungo i circa 440.000 kilometri di coste, all’interno di una fascia profonda 200 km. Qui si concentrano grossi centri urbani, come Tokio, Mumbai e New York, complessi industriali e turistici, reti autostradali e aree dedicate all’agricoltura intensiva.

In Italia, in base ai dati ISTAT, oltre il 30% della popolazione (circa 18 milioni di abitanti) risiede lungo il litorale che per il 43% appare totalmente urbanizzato e per il 28% parzialmente urbanizzato. Molte zone costiere, inoltre, presentano un ampio flusso turistico. Questa pressione antropica sulle zone costiere, sia in Italia che nel resto del mondo, modifica profondamente gli equilibri naturali, provocando la scomparsa, ad esempio, di zone umide costiere come le lagune, e delle foreste di mangrovie, nelle zone tropicali, utili per la protezione delle coste.

Tigri, gufi, caimani: traffico mondiale di specie esotiche

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Si stima un commercio mondiale da 25 miliardi di euro: il fatturato derivante dal traffico mondiale di specie esotiche è inferiore solo a quello di armi e droga. Un terzo di questo traffico sarebbe illegale.

Procurarsi un lupo, un orso, un caimano non è difficile. L’ Organizzazione internazionale protezione animali ha reclutato dei volontari che, fingendosi studenti o potenziali acquirenti, si recano presso zoo, canili, capannoni, negozi di cuccioli chiedendo se è possibile acquistare questi animali. I volontari hanno scoperto che comprare un tigrotto o un lupo cecoslovacco non è tanto più difficile rispetto a un cagnolino. Nel Varesotto un capannone smercia pappagalli. Un canile offre tigri, civette delle nevi, gufi reali, procioni, caimani, moffette e un avvoltoio. Certo questi commercianti compiono un’illegalità, ma non sono più illegali coloro che alimentano questa domanda? Tenere in casa un caimano, una civetta o addirittura una tigre fa molto “in”, ma questi signori hanno pensato che queste povere bestie molto probabilmente preferirebbero vivere nel loro habitat naturale? Il collezionista purtroppo non si ferma davanti a nulla. Chi avesse visto qualcuno che vende questi animali può contattare:segnalazioni@oipaitalia.com o tel. 02.642.7882.

GREEN CITY: nona edizione del premio “La Città per il Verde”

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Ormai si è ben lontani dal considerare il verde come semplice fatto decorativo come avveniva nei secoli scorsi, tanto più che esso può contribuire notevolmente a garantire una elevata qualità abitativa all’interno di una visione ecologica della città. Le funzioni del verde urbano per il controllo ambientale, fino ad oggi riconosciute e dimostrate su basi scientifiche, sono quelle di: abbassamento della temperatura ambientale nei periodi estivi di diversi gradi; il verde influisce sul mantenimento di un sano equilibrio fisico e psicologico dell’uomo offrendo momenti di relax a contatto con gli elementi della natura; non trascurabile inoltre è la funzione estetica del verde che eleva notevolmente la qualità del paesaggio urbano, oltre alla funzione di abbattimento dell’anidride carbonica dell’atmosfera.