Il Nikkei Business Publications ha recentemente annunciato i risultati di un sondaggio condotto in Giappone effettuato su 1.300 ingegneri del settore manifatturiero, l’attuale leader, se così si può definire, della recessione globale. Essi sono stati invitati a rispondere a difficile domande circa l’impatto della recessione e le misure per farvi fronte.
Sorprendentemente (non tanto per noi ma per la classe dirigente odierna) uno schiacciante numero, la maggioranza di essi, pensa che le celle solari, elettriche, a combustibile, i veicoli ibridi e l’energia eolica potrebbero fornire le scoperte di cui abbiamo bisogno per uscire dalla crisi. I risultati hanno mostrato una forte fiducia degli ingegneri di progettazione e di fabbricazione del Giappone della solida infrastruttura industriale e tecnologica di alto livello, la Nikkei:
La chiave per rompere l’andamento della recessione è lo sviluppo di celle solari, veicoli elettrici, e settore agricolo/alimentare, in ordine decrescente.
Gli interpellati sono stati sorprendentemente positivi anche quando gli è stata posta la domanda su quale Paese, secondo loro, sarebbe stato il primo a recuperare dalla recessione: il 26,7% degli ingegneri pensano che sia proprio il Giappone, se non il primo, almeno tra le prime, seguito dall’Europa (15,4%), Cina (14,1%) e gli Stati Uniti (12,8%). Questo probabilmente perché essendo l’ingegneria uno dei campi attraverso cui emergere dalla crisi, non c’è Paese al mondo in cui essa è meglio considerata come il Giappone.
Ma andando nel dettaglio, vediamo quanta fiducia hanno gli ingegneri nelle tecnologie future. Secondo loro senza dubbio bisognerà puntare sulle celle solari, perché quelle con migliore efficienza energetica al momento, che producono maggior energia senza costi, l’ideale per gli imprenditori di tutto il mondo. Sul podio dei migliori contributi per l’uscita dalla recessione troviamo le auto elettriche (non ibride) e le innovazioni nel campo della produzione del cibo. Fondamentali saranno anche le possibilità sulle batterie ricaricabili, di cui abbiamo dato un esempio proprio qualche giorno fa, le auto ibride, compatte, i nuovi strumenti medici non invasivi, l’energia eolica, i pannelli organici ed addirittura i robot-camerieri.
Un po’ meno considerate sono le nuove tecnologie per Pc, considerate non tanto differenti da quelle oggi in commercio; ma anche il bioetanolo, i veicoli diesel, considerati ormai passati, i sistemi di memoria ad alta densità, gli aircraft, i dischi blu-ray e le videocamere digitali, tutte tecnologie già esistenti e che si è visto non portano a nulla di nuovo.
Fonte: [Treehugger]
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