L’etanolo, che altro non è che il comune alcool, ha una struttura in tutto e per tutto simile ad un
idrocarburo, con la differenza che contiene anche atomi di ossigeno che lo rendono un combustibile migliore della
benzina. Quello che non migliora è il consumo, perché l’
alcool ha un minore potere calorifico e richiede miscele più “grasse”, cioè con una quantità maggiore di carburante rispetto all’aria per ottenere la combustione desiderata.
Un comune motore a benzina, se alimentato con etanolo, guadagna tra il 10% e il 15% di potenza e coppia, in virtù del maggior numero di ottani.
Attualmente in Europa sia in Svezia che in Francia sono disponibili negli impianti di rifornimento colonnine che erogano l’E85 e l’E95, carburanti con l’85% o il 95% di alcool e la restante parte di benzina. La Francia esporta cereali e zucchero di barbabietola sufficienti per produrre il 70% del combustibile necessario al fabbisogno del proprio parco auto alimentato a benzina. L’etanolo è amico dell’ambiente: tre delle principali sostanze inquinanti presenti allo scarico vengono drasticamente abbattute, in special modo il monossido di carbonio (CO) risultante è solo il 14% rispetto ai valori imposti dalla normativa Euro 5, che entrerà in vigore presumibilmente nel biennio 2009-10.
L’etanolo viene ricavato dal mais e in questo assistiamo a una situazione preoccupante: la causa della scarsità di mais è dovuta alla forte richiesta di granoturco da parte delle industrie che lo convertono in bioetanolo.
Un gruppo di scienziati si dice molto preoccupato per l’
aumento del prezzo del mais e del cibo in generale a causa della corsa all’etanolo. Si afferma che a causa della corsa al carburante di origine vegetale i prezzi del granoturco sono aumentati del 40%.